Edilizia, intervista al presidente di Ance Salerno Vincenzo Russo

Edilizia, intervista al presidente di Ance Salerno Vincenzo Russo

8 Maggio 2020 0 Di Arianna Bruno

«Dalla “guerra” che stiamo vivendo si può rinascere con la competenza, l’innovazione basate su cultura e formazione». Parola di Vincenzo Russo, presidente di Ance Aies Salerno (Associazione nazionale costruttori edili) che si è soffermato sulle criticità del comparto edile dovute all’emergenza Covid-19 sottolineando, allo stesso tempo, l’importanza di guardare positivamente al futuro auspicando una rapida risalita.

Cosa ci ha insegnato quest’emergenza?

Il Covid-19 ci ha insegnato che bisogna cambiare totalmente strategia per il futuro. Ecco quindi uno degli aspetti positivi di questo confronto tecnico, ma soprattutto culturale. La Cultura strumento di rinascita del nostro comparto. Gli imprenditori del futuro si dovranno confrontare su tematiche completamente nuove, partendo dalla formazione, competenza su tutte le tematiche finanziarie, innovazione e tecnologie. Questi due mesi ci hanno consentito di mettere a punto le nuove strategie per il rilancio del comparto.

Quali sono stati i contraccolpi del lockdown per il settore dell’edilizia?

Il comparto delle costruzioni in provincia di Salerno, sebbene dimezzato dalla crisi economica degli ultimi dieci anni, rappresenta comunque il 13,7% del Pil provinciale, secondo solo a turismo e agricoltura. Ricordo a me stesso che un euro investito nel nostro Settore crea un indotto di circa 4 euro. Un miliardo di investimenti creano oltre 40.000 posti di lavoro. Ebbene, a gennaio di quest’anno avevamo avuto i primi segni di ripresa +5,7% ma i dati del lockdown segnano un calo del 30% della produzione. Molte nostre imprese sono state costrette a ricorrere alla Cassa Integrazione (agli ammortizzatori sociali) per 9 settimane e che probabilmente sarà prorogata per altre 9.

Ma il vero contraccolpo per le imprese di costruzioni è stato l’aggravarsi della crisi economico finanziaria per la mancanza di liquidità dovuta ai ritardi e/o mancati pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Basterebbe che lo Stato pagasse i suoi debiti nei confronti delle imprese (6 miliardi) e che abolisse lo Split Payment (2,2 miliardi), per dare subito forza economica al Settore. Il Decreto Liquidità è uno strumento per indebitare le imprese, quindi in una logica non certo di sostegno.

Le misure approvate dal Governo sono sufficienti o c’è bisogno di una vera e propria “cura da cavallo”?

Purtroppo le misure adottate fin qui dal Governo con i vari DPCM e protocolli di sicurezza hanno fin qui riguardato solo il problema sanitario e Ance Aies Salerno attraverso i suoi enti bilaterali, nel nostro caso il CPT, ha dato un fattivo contributo alla complessa tematica della messa in sicurezza sanitaria. Ma il vero problema, e quindi le misure da adottare, vanno viste secondo una visione strategica ben chiara e con misure economiche di rilancio del Settore, partendo innanzitutto dal risolvere l’atavico problema della burocrazia, che vale l’1% del Pil: 1,7 miliardi di euro che potrebbero essere usati in investimenti infrastrutturali.

L’esempio del Ponte Morandi di Genova ha esaltato le capacità delle nostre imprese e la buona amministrazione: ecco, dobbiamo arrivare a tale modello! Parliamo di cose semplici e naturali. Come Ance Aies Salerno abbiamo chiesto la sospensione fino al 2021 del Codice Appalti e l’introduzione di poche norme, semplici e chiare. Abbiamo proposto la procedura di aggiudicazione semplificata fino alla soglia di 5 milioni con importo massimo di aggiudicazione pari al doppio del fatturato medio degli ultimi 3 anni con ratifica dell’aggiudicazione da parte della Prefettura.

Ecco la vera “cura da cavallo”: la semplificazione amministrativa ed il pagamento immediato dei debiti che lo Stato ha verso le imprese. Non chiediamo altro!

Capitolo sicurezza. Può essere l’occasione questa per rivedere gli standard della sicurezza sui cantieri?

La tutela della salute e sicurezza dei nostri lavoratori è stato sin dal primo momento dello scoppio dell’emergenza sanitaria,  il nostro obiettivo ed il centro della nostre azioni.

Abbiamo siglato lo scorso 24 marzo, con le parti sociali dell’edilizia, il protocollo anti contagio per supportare i datori di lavoro nella fase di riapertura dei cantieri, abbiamo collaborato con il nostro ente bilaterale CPT per predisporre indicazioni pratiche rivolte a tutte le tipologie di imprese, piccole, medie e grandi, nonché ai lavoratori, declinando i corretti comportamenti da adottare in ambiente lavorativo, al fine di garantire i massimi livelli di sicurezza di tutti i soggetti coinvolti. Ritengo che il supporto dei Comitati paritetici territoriali costituirà un fondamentale sostegno nell’attuazione delle misure in azienda.

La Fase 2 è inziata e non c’è una “ricetta” per non infettarsi, ma un alto senso civico di responsabilità, nel seguire tutte le procedure indicate dai DPCM, nonostante ci sia un aggravio di costi per la gestione sicurezza.

La grave emergenza sanitaria che ci ha colpiti, in modo violento ed inaspettato, ci ha stravolti, cambiando l’ordine nella scala dei valori, dando priorità ed importanza alla salute e alla vita. La sicurezza era importante ed oggi lo è ancora di più, intesa in senso ampio e abbracciando ogni aspetto, da quello sanitario a quello ambientale ed anti-infortunistico. Siamo sempre stati attenti alla sicurezza dei nostri lavoratori e, oggi più che mai, non possiamo abbassare la guardia, perché ne rispondiamo oltre che moralmente anche penalmente.

Quali sono le proposte di Ance per la ripresa?

Credo fortemente che la ripresa del Settore delle costruzioni sia asse strategico per uscire dalla crisi, ma l’edilizia non può più accettare passi falsi: è ora di passare all’azione.

È bene che la parte politica abbia una visione d’insieme e, con coraggio, compia scelte efficaci volte alla crescita e alla valorizzazione delle imprese. Il Presidente Conte ha annunciato che sarà presentato un piano per le infrastrutture e il potenziamento di incentivi fiscali per promuovere interventi di manutenzione degli edifici in chiave di sostenibilità. Benissimo, ma senza una drastica semplificazione delle procedure ordinarie nessun piano infrastrutturale di nuove opere o di manutenzione si potrà realizzare nel nostro Paese.

Ance Aies Salerno crede fortemente nella grossa opportunità che danno il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio attraverso l’utilizzo degli incentivi fiscali di cui al SismaBonus Ecobonus. Argomento sul quale Ance Aies Salerno è referente sul Territorio con uno sportello tecnico-operativo a sostegno di imprese e condomini. Con grande soddisfazione, nell’ultimo discorso alla Camera dei Deputati, è stato annunciato, su proposta proprio dell’Ance, la possibilità di arrivare fino al 100% dello sconto Fiscale, con la proroga del SismaBonus acquisti al 2025.

Per contenere gli effetti negativi che l’emergenza epidemiologica Covid-19 ha prodotto sul tessuto socio-economico del nostro territorio abbiamo aperto una task force con la Regione Campania, per condividere linee guida e strategie in vista della riapertura dei cantieri. Ho presentato infatti un documento di suggerimenti e misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza Coronavirus, nonché una serie di proposte e abitanti e le imprese del territorio.

Oltre alla messa in sicurezza dei Cantieri per motivi sanitari, l’Ance Aies Salerno ha visto accolte, le sue richieste in merito alla necessità di dare una “boccata d’ossigeno” alle imprese e quindi di avere garantita dalla pubblica amministrazione la risorsa e la liquidità necessaria per la messa in moto dei Cantieri, nonché i nuovi strumenti di garanzia a sostegno dei finanziamenti delle imprese dettati dal Decreto Liquidità. suggerimenti per fronteggiare le problematiche legate al dopo “lockdown” in tema di semplificazione delle procedure e gestione costi aggiuntivi, nonché una serie di misure da intraprendere, per alleggerire la ripresa e sostenere i suoi operatori.

Inoltre è stato approvato il prezzario della Regione Campania per il 2020, che riconosce anche un incremento del 10% per difficoltà operative sostenute per il Covid-19. Un grande risultato per la nostra associazione e soprattutto uno strumento fondamentale per accelerare la ripartenza delle nostre imprese.

L’emergenza può portare ad un adeguamento delle scuole a livello strutturale? 

Un segnale di allarme arriva dall’edilizia scolastica, per l’adeguamento e messa in sicurezza delle scuole del territorio, che in molti casi sono vecchie e quindi devono essere adeguate: un impegno concreto che bisogna assumersi verso tante comunità in cui le scuole costituiscono il vero presidio sul territorio. Dobbiamo muoverci nella direzione di andare incontro alle esigenze di risorse specifiche più volte manifestate, sia per le attività di adeguamento che per le attività di progettazione, dove non si era mai investito prima.