L’inclusione scolastica per gli alunni con disabilità

L’inclusione scolastica per gli alunni con disabilità

8 Gennaio 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

Il dibattito sulla scuola e la didattica a distanza (DAD) ai tempi del Covid spesso non tocca la tematica degli alunni disabili. Per loro la scuola oltre ad avere un ruolo formativo risulta particolarmente importante in termini di inclusione e socializzazione. Tale prerogativa però non riesce a realizzarsi con la DAD o anche con la presenza, consentita dalla legge, della sola insegnante di sostegno. Ciò che viene sacrificata è la relazione con i compagni non consentendo così una piena integrazione con conseguente abbattimento delle barriere.
Il numero degli alunni con disabilità, secondo l’Istat è in continuo aumento con un incremento di 13 mila alunni nell’anno scolastico 2019-2020 (3,5% degli iscritti), si tratta di alunni con deficit di tipo intellettivo, affettivo-relazionale o di sviluppo motorio o visivo nei confronti dei quali viene costantemente ribadita la necessità di inclusione. Tuttavia tale obiettivo, in Italia, è reso difficile a causa di problemi strutturali e problemi legati al personale
Cosa ostacola l’inclusione?
Solo una scuola su 3 risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria, inoltre 1 scuola su 4 ha carenza di postazioni informatiche per gli alunni che ne avrebbero bisogno e nelle scuole dove sono presenti sono spesso collocate esternamente alle classi e ciò ne rende difficile l’utilizzo quotidiano per facilitare la didattica. Altri problemi sono legati al personale, il 37% degli insegnanti di sostegno non è specializzato perché scelto dalle liste degli insegnanti curriculari. Il numero degli educatori che affianca il lavoro degli insegnanti di sostegno è insufficiente, il triste primato spetta alla Campania con un rapporto di 14 alunni ogni educatore specializzato. Inutile dire che questa figura può essere significativa, specialmente con la didattica a distanza, per supportare e sollevare le famiglie dal compito gravoso di seguire i figli durante le lezioni. Infatti gli educatori hanno il compito di favorire la comunicazione dello studente e favorire la sua autonomia nei diversi ambiti della vita.
Quali possibilità?
Tali difficoltà sono acuite dall’emergenza che stiamo vivendo e sebbene sul sito del Ministero dell’istruzione si legge che “l’integrazione degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza della scuola italiana, che vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale” le famiglie degli alunni disabili continuano a riscontrare quotidianamente delle difficoltà nella partecipazione dei loro figli alla comunità scolastica. Sarebbe pertanto necessario attuare delle nuove misure, che includano anche finanziamenti all’edilizia scolastica e all’immissione di figure specializzate, in modo da poter fronteggiare sia il momento pandemico che il ritorno alla “normalità” e garantire la piena partecipazione alla comunità scolastica a tutti gli alunni senza differenze.

Di Maria Marino e Patrizia Morretta