Bar e ristoranti, la Campania non segue Conte e vieta l’asporto
2 Maggio 2020Sì alle consegne a domicilio, no all’asporto. A dispetto del decreto del 26 aprile emanato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il governatore Vincenzo de Luca, con l’ordinanza dell’1 maggio, ha cambiato le carte in tavola per tutte le attività di ristorazione e bar della Campania.
Tali attività potranno infatti effettuare solo consegne a domicilio (già permesse dalla precedente ordinanza regionale del 23 aprile), ma non avranno la possibilità di offrire il servizio d’asporto.
Questo perché l’ordinanza del presidente ha rimosso quest’ultima modalità, che era prevista nel decreto governativo.
IL DECRETO CONTE
L’articolo 1 punto aa) del decreto emanato il 26 aprile dal premier Conte prevede, a fare data dal 4 maggio, la possibilità di effettuare «la ristorazione con asporto, fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi».
Questa possibilità era stata accolta con favore soprattutto dalle attività come i bar che avrebbero avuto difficoltà, per ovvie ragioni legate alla tipologia di clientela, ad effettuare le sole consegne a domicilio.
IL DIETROFRONT SULL’ASPORTO
Il fulmine a ciel sereno, però, è arrivato con l’ordinanza del primo maggio del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ha disposto il divieto di «vendita con asporto, nelle more della definizione, anche con l’Unità di crisi regionale, delle misure organizzative volte ad evitare assembramenti e conseguenziale aumento del rischio epidemiologico».
Uno stop inatteso, arrivato a soli due giorni dalla data di avvio della «Fase 2», che ha provocato non pochi malumori fra gli esercenti campani, molti dei quali già pronti a ripartire già da lunedì.
IN PUGLIA OK ALL’ASPORTO DAL 29 APRILE
In Puglia, invece, l’asporto è già consentito da mercoledì 29 aprile. L’ordinanza del presidente Michele Emiliano ha dato avvio con qualche giorno di anticipo la fase 2. Sul territorio pugliese è possibile effettuare attività di ristorazione sia a domicilio sia da asporto con il divieto di consumazione all’interno e all’esterno dei locali.
LEGGI ANCHE:
CORONAVIRUS, OBBLIGO DI MASCHERINA SU TUTTO IL TERRITORIO CAMPANO
RIENTRI IN CAMPANIA: PUGNO DURO DI DE LUCA
di Redazione