Coronavirus, per alcuni settori la ripartenza è ancora lontana

Coronavirus, per alcuni settori la ripartenza è ancora lontana

26 Aprile 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

La tanto auspicata Fase 2 se per molti sarà l’occasione per ripartire, per altri rappresenta solo un’utopia. Sono tanti, infatti, i settori fortemente penalizzati dal lockdown per i quali il 4 maggio sarà solo un giorno come un altro, in attesa della riapertura vera e propria.

Fare l’elenco completo dei settori coinvolti è impossibile, ma c’è chi si è fatto sentire per portare al centro del dibattito istanze specifiche.

Ambulanti – Chi lavora in fiere e mercati (fermi rispettivamente dal 23 febbraio e dall’8 marzo) ha già registrato una perdita di 4 miliardi di fatturato, pari al -30%. Tali perdite potrebbero arrivare a quota 10 miliardi se la riapertura delle fiere fosse rimandata a luglio. In totale le imprese che rischiano di chiudere, secondo i dati raccolti da Confcommercio, sono circa 60mila. Giacomo Errico, presidente nazionale di Fiva (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) ha chiesto ufficialmente la sospensione della tassa sui rifiuti e di quella legata all’occupazione del suolo pubblico ed un’iniezione di liquidità a fondo perduto.

Alberghi – Per il settore ha preso posizione Federalberghi, che ha parlato di crollo verticale senza precedenti. Con il 99% degli alberghi chiusi, il mondo del turismo è in ginocchio e si stimano perdite tra il 60 e il 70%. A prendere posizione Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, che ha chiesto lo stato di crisi del settore e ha sottolineato la necessità di dare liquidità alle imprese mediante credito d’imposta per gli affitti e rimborsi a fondo perduto. E ancora, stop al pagamento delle tasse per tutto il 2020 con una proroga di tutti gli adempimenti fiscali che arriveranno a giugno (Imu, Ires,Irap, Tari).

Società di traduzione e scuole di lingue – A farsi sentire Elena Cordani, presidente Federlingue che ha sottolineato le criticità che sta attraversando il settore legate al lungo periodo di inattività. Attraverso Confcommercio, ha chiesto al Governo un’indennità a fondo perduto e una moratoria dei canoni d’affitto.

Parrucchieri ed stetiste – Salvatore Seccia, vicepresidente Anam (Accademia nazionale acconciatori misti) in una lettera a Corriere lancia un appello ai governanti: “Ci aiutino contro l’abusivismo che sta rovinando noi, seri professionisti a casa già da due mesi, nel rispetto delle regole. Il lavoro abusivo sta crescendo a dismisura creando anche potenziali situazioni di contagio”. Per contrastare il fenomeno chiede l’apertura delle attività con le garanzie previste, con gli idonei Dpi e l’appropriata organizzazione del lavoro, come l’utilizzo di guanti e mascherine, la predisposizione all’ingresso di gel sanificante e la regolamentazione degli ingressi.

Agenti immobiliari, mediatori del credito e mediatori merceologici – Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, chiede al governo di ripartire prospettando l’estensione del credito d’imposta per le locazioni degli immobili (categorie catastali A10,C1,C2,C3,D2,D8), l’introduzione della cedolare secca per le locazioni degli immobili ad uso commerciale, uffici e terziario e la registrazione telematica dei contratti per le imprese.

 

di Arianna Bruno