Mass media, pubblicità e consumi: la loro influenza sulla nostra vita

Mass media, pubblicità e consumi: la loro influenza sulla nostra vita

13 Settembre 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

Mass media, pubblicità e consumismo costituiscono per certi aspetti un circolo “vizioso”, che condiziona enormemente la società in cui viviamo, tanto che questa è solitamente definita “massificata”, della “comunicazione di massa”, dei “consumi” e così via. Nel circolo dei mass media, della pubblicità e del consumismo, c’è del bene e c’è del male: Nel bene si realizza un potente impulso all’economia e all’informazione; Il male invece è nella possibilità della disinformazione’, della “manipolazione delle coscienze”, del condizionamento delle scelte degli individui. I mass media sono potenti strumenti di formazione del consenso, di diffusione di modelli di comportamento, di orientamento dei consumi. Giornali, rotocalchi, radio, cinema, televisione sono ormai insostituibili nella nostra società. Ma a incidere di più sugli orientamenti e sulle scelte degli individui è la televisione, vera regina dei mass media, proiettata verso funzioni inimmaginabili grazie alla connessione con altri mezzi (computer, internet, satelliti, cavi in fibre ottiche, telefonia ecc.). Ma, senza proiettarsi nel futuro, il segreto del successo della televisione è nella naturastessa del mezzo, evidente fin dalle origini, che consente di offrire l’informazione nel momento stesso in cui l’evento si verifica e, soprattutto, servendosi d’immagini che hanno rivoluzionato totalmente la comunicazione in cui viviamo venendo infatti definita “civiltà delle immagini”. Queste ultime, infatti,

suggestionano ciascuno di noi. Ed è proprio attraverso tutto ciò che si diffondono determinati prodotti di consumo. E poiché il messaggio pubblicitario, sebbene fondato talvolta su slogan di dubbio gusto e su immagini spesso poco pertinenti ma ambigue ed ammiccanti, assume un ritmo martellante, finisce con il condizionare il destinatario, il quale, proprio perché assiste allo spettacolo in completo rilassamento, lo assorbe spesso passivamente. È per questa ragione che i pubblicitari sono definiti “persuasori occulti”: essi, infatti, conducendo, grazie a specialisti come i sociologi e gli psicologi, opportune indagini di mercato, studiano l’orientamento dei consumatori, individuano i loro bisogni ed esigenze ed orientano la produzione di beni che possano soddisfarli. Ma i “persuasori occulti” vanno ben oltre: servendosi appunto di tutte le forme possibili di pubblicità, suggestionano. il consumatore fino a fargli avvertire dei bisogni indotti e a farglieli soddisfare in modo da realizzare la sua personalità. La pubblicità spinge pertanto al consumismo, cioè alla tendenza ad un uso intenso di beni e servizi che divengono simbolo di prestigio sociale. Cè ne possiamo facilmente rendere conto ricordando qualche “spot” televisivo in cui le immagini dell’autovettura di grido suggeriscono idee di prestigio sociale o di ricchezza. Tornando ai mass media, non si può non evidenziare la loro ambivalenza. La telepresa diretta può registrare avvenimenti politici, sportivi o semplici fatti di cronaca; nell’ambito del circuito televisivo collegato con la macchina da presa, gli spettatori possono assistere al fatto registrato, vederlo ed ascoltarlo mentre esso avviene. Questo non è soltanto un miracolo dellatecnica; è, come se l’uomo avesse proiettato fuori di sé il suo sistema nervoso oltre che i suoi organi di senso, spingendoli su tutta la superficie della Terra e, oggi, anche nello spazio, registrando così, potenzialmente, qualsiasi evento, mentre esso si verifica. Già il telegrafo e i mezzi di trasporto rapidi avevano rimpicciolito la Terra, avvicinando uomini di Paesi lontanissimi. I mass media come la radio e la televisione, più ancora dei giornali e del cinematografo, tendono a far diventare tutti i popoli della Terra parti di un sistema interdipendente e a renderli consapevoli di questo fatto. Le immagini della “guerra del Golfo”, del Kosovo, dei bombardamenti aerei della Nato sulla Serbia e sull’Afghanistan, per citare solo alcuni fatti degli ultimi anni, sono circolate in tempo realein tutto il mondo. Questo potere immenso della televisione e in misura minore rispetto agli altri media ha reso decisivo il controllo su di essi da parte del potere economico come media e rafforza automaticamente i gruppi di potere esistenti, che possono ricorrere, da una parte, al blocco delle informazioni non gradite, dall’altra questa del potere politico. Il controllo dei mass è la forma più “attiva” di controllo alla trasmissione delle informazioni che appaiono più funzionali rispetto ai fini che i gruppi di potere si propongono. Di qui il monopolio dei mass media considerati più efficaci (radio e televisione) da parte dei grandi gruppi di potere, politici ed economici. Nella situazione attuale, l’entità degli investimenti e la complessità delle apparecchiature tecniche necessarie per farfunzionare i media, cioè per produrre le informazioni, è una condizione obiettiva che gioca a favore dell’accentramentomonopolistico di fonti d’informazioni quali la televisione ed i giornali a grande tiratura. La capacità d’informare li inserisce immediatamente nel gioco del potere politico ed economico, che esiste indipendentemente da essi, ma che essi rafforzano, di accentrare le decisioni e i controlli.

Di Emanuela Di Rauso

Bibliografia:

1) Giuliano Guzzo, Propagande. Segreti e peccati dei mass media, La Vela, 2019.

2) Luigi Gentili, Homo mediaticus mass media e culto dell’immagine, Armando, 2013.