In provincia di Salerno 32mila ragazzi non studiano o lavorano

In provincia di Salerno 32mila ragazzi non studiano o lavorano

27 Agosto 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

Sono 32mila i ragazzi dai 15 ai 29 anni residenti in Provincia di Salerno che non studiano e non cercano un lavoro. È il dato che emerge dallo studio di Openpolis ed impresa sociale Con i Bambini sui cosiddetti Neet (Neither in Employment nor in Education or Training): giovani privi di prospettive per il futuro che hanno rinunciato ad intraprendere percorsi lavorativi e formativi, molto spesso perché inseriti in contesti territoriali limitanti.

Una generazione a rischio, riprendendo il significativo titolo dello studio, che in seguito alla pandemia scoppiata nel marzo 2020 ha visto peggiorare la situazione in tutta Europa, tanto da registrare un +11,6% di Neet nei soli mesi di aprile-maggio-giugno 2020. Manco a dirlo, a recitare la parte del leone in tale fenomeno è il sud Italia, posizionato in testa alle classifiche (6 Regioni su 7 ai primi posti) dei Neet in termini assoluti, con la Campania terza dopo Sicilia e Calabria. Terza, ma in ambito regionale, è anche la Provincia di Salerno con un 17,8% di ragazzi fra i 15 ed i 29 che non studiano e non lavorano. Scorrendo la graduatoria salernitana emergono due dati sostanziali che riflettono il quadro socio-economico del territorio: la difficoltà di trovare sbocchi ed opportunità nelle aree interne (Cilento in primis) e le criticità di un’area vasta come l’Agro-Nocerino Sarnese, che registra una media più vicina a quelle della vicina Provincia di Napoli e numeri assoluti «pesanti» sul totale dei residenti. A parlare, per quel che concerne le aree interne, sono le percentuali: nei primi 47 posti della classifica, infatti, compaiono ben 42 Comuni delle aree interne nei quali almeno due ragazzi su 10 sono Neet. Al primo posto in assoluto vi è Castelnuovo di Conza con il 35,2% di Neet. A seguire altri piccoli Comuni: Romagnano al Monte (30,2%), Morigerati (29,2%), Santomenna (27,9%), Rutino (26,4%) e Alfano (25,9%), Centola (24,7%), San Giovanni a Piro (24,4%), Camerota (24,2%), Ricigliano (24,1%), Serramezzana (24,1%), Tortorella (23,8%), Postiglione (23,4%), San Rufo (23,3%), Petina (23,2%), Salvitelle (23,2%), Auletta (22,8%), Monteforte Cilento (22,8%), Pollica (22,8%), Roccagloriosa (22,6%), Casaletto Spartano (22,3%), Laviano (22,2%), Serre (22,1%), Casalbuono (22%), Acerno (21,9%), Calvanico (21,9%), Conca dei Marini, Olevano sul Tusciano, Sicignano degli Alburni e Vibonati (21,5%), Futani (21,3%), Montecorice, Sacco e Valva (20,9%), Santa Marina (20,6%), Sant’Angelo a Fasanella (20,4%), Atrani e Felitto (20,3%), Roscigno (20,2%) e Bellosguardo (20,1%).

Nella fascia 20-30% solo due Comuni superano i 15mila abitanti ed entrambi rientrano nell’area dell’Agro-Nocerino Sarnese: Sarno 20,5% (1089 residenti fra i 15 ed i 29 anni) e Nocera Inferiore 20,1 (1556 residenti). Ma nella stessa zona ci sono centri con percentuali più alte: Sant’Egidio del Monte Albino (25,1%), San Valentino Torio (24,8%) e Siano (24,8%). Alti in classifica anche Pagani (19,4%) e Scafati (17,3%) In totale i Comuni dell’Agro arrivano a totalizzare una media di Neet pari al 20,2%, che tradotto in numeri fa 10337 residenti fra i 15 ed i 29 anni che non studiano e non cercano un lavoro: il 32% dei Neet totali in Provincia di Salerno. Per quel che riguarda i centri più popolosi (Agro escluso) la situazione non si può definire migliore. Salerno, ad esempio, registra un 13,5% di Neet, che tradotto in numeri significa 2656 residenti, pari all’8% dei Neet totali registrati in Provincia di Salerno. Stessa percentuale per Battipaglia con 1113 cittadini Neet (1 residente su 8). Più alte le percentuali di Pontecagnano Faiano (17,8% pari a 754 residenti), Eboli (17,5%-1140 residenti) e Cava de’ Tirreni (15,5%-1311 residenti). Numeri che segnalano in maniera eloquente quanto quella «generazione a rischio», delineata nel titolo dello studio, sia vicina ad un punto di non ritorno. «Si tratta di dati molto preoccupanti – si legge nel report di Openpolis e Con i Bambini – che impongono una riflessione su come reinserire questi giovani nel percorso formativo».