La criminalità in Italia e le città più a rischio

La criminalità in Italia e le città più a rischio

25 Agosto 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

Roma caput criminis. La capitale dell’Italia si conferma la città con il più alto tasso di reati. Ogni 100 mila abitanti, 1.230 tra furti in casa, scippi, borseggi, e omicidi. In un anno. Uno ogni 80 circa. Si tratta di quel genere di crimini che più incide sul senso di insicurezza dei cittadini: aggrediti, assaliti nelle strade buie di periferia o nei centri affollati, violati anche nei propri domicili con una frequenza che nessun antifurto, inferriata o porta blindata sembra in grado di limitare. E non si dormono sonni tranquilli neanche a Bologna, Rimini, Genova e Torino, mentre il “modello Milano”, nell’ultimo biennio, sembra aver dato i primi risultati, rendendo il capoluogo lombardo addirittura più sicuro di Prato e Trieste. Attraverso i dati elaborati dalla Direzione centrale della polizia criminale, Panorama ha fotografato la scena delinquenziale d’Italia. Una geografia tutta diversa da quella dei libri di scuola. Agrigento e Sondrio sono accostate in una sorta di paradiso di serenità dove le borse a tracolla non rischiano di essere strappate, gli impiegati di banca nontemono pistole agli sportelli e l’uscio di casa può restare semplicemente accostato.

Certo, questo tipo di analisi non prende in considerazione i reati legati alla criminalità organizzata, il relativo clima di intimidazione che limita le denunce e ridimensiona la microcriminalità a favore dei picciotti impiegati dai boss. Così come noncoglie il senso di angoscia che un infanticidio come quello della Valfurva, con una bimba di sette mesi annegata in lavatrice, può suscitare. Ma resta un validostrumento per valutare l’efficacia delle politiche di prevenzione, dalle misure adottate dalle forze dell’ordine alle iniziative dei comitati di quartiere. Il coordinamento innanzitutto. Non solo tra polizia, carabinieri e vigili urbani, ma anche, a Milano, centrali operative in costante collegamento tra loro nel progetto sperimentale denominato “Mille occhi”. E la strategia della battaglia globale per la sicurezza della città può portare ancora più lontano, fino al coinvolgimento dei netturbini. È storia recente: davanti alle lamentele dei milanesi che vivono alle Colonne di San Lorenzo, il prefetto, il sindaco e le forze dell’ordine hanno deciso di fare letteralmente piazza pulita. Alla presenza fissa di una ventina tra poliziotti, carabinieri e vigili urbani, si sono aggiunte le ronde degli operatori ecologici dell’Amsa con le macchine per la pulizia delle strade. Risultato: in pochigiorni alle Colonne di San Lorenzo si è tornati a passeggiare e dormire senza schiamazzi notturni, pushers accovacciati sui marciapiedi e cocci di bottiglia persino nei portoni.

In metropoli come Napoli, le forze dell’ordine sono impegnate soprattutto a combattere camorra, usura e racket. Al sindaco non resta che puntare sul recupero ambientale: nuovi impianti di illuminazione hanno restituito ai cittadini non solo il salotto buono della città: Da piazza del Plebiscito a piazza Trieste e Trento, a via Toledo, con ampi tratti pedonalizzati ma anche i Quartieri spagnoli dove sono state accese mille lanterne a muro e 88 lampade in rame.D’altra parte, la delinquenza sa riciclarsi e riorganizzarsi in fretta. Se ne sono accorti al Vomero, zona bene della collina, dove nonostante fosse stato appena istituito il carabiniere di quartiere, è stato registrato un picco di scippi e rapine: tutta colpa della tanto attesa aperturadella metropolitana che collega il Vomero alla periferia: gli assalitori arrivano, colpiscono e fuggono confondendosi tra i viaggiatori, rapinatori pendolari anche nel Nord Italia. Da Verona ad Alessandria,passando per Brescia, Lodi, Bergamo e Milano, in appena un anno una banda di quattro italiani ha razziato gli incassi di decine di supermercati. A Catania, la questura ha puntato sulle due ruote. Sono nati i Condor, 40 poliziotti che, in borghese, su grosse moto percorrono ogni giorno le aree più calde della città. Una delle zone più battute dagli agenti è il popolare quartiere di SanCristoforo, periferia sud, vicino a porto e aeroporto. Proprio sulla strada che li congiunge, la microcriminalità prendeva di mira i turisti. Dopo i blitz a sorpresa dei Condor, a Catania gli scippi sono diminuiti del 50%. Ma non esiste una ricetta vincente per tutte le province italiane. A Rimini, per esempio, nonostante l’impegno di polizia e carabinieri la capitale del divertimento della riviera romagnola continua a registrare tassi di criminalità: 2.500 tra scippi e borseggi, più di ottomila furti in una città da centocinquantamila residenti. Sulle statistiche pesano inevitabilmente gli otto milioni di turisti che ogni invadono la città, senza contare i quattromila extracomunitari stabilmente presenti. Così, il Comune ha deciso di garantire alle vittime 500 euro e un fabbro gratis per cambiare le serrature nel caso siano state rubate anche le chiavi di casa. Non finisce qui. I vigili urbani sono stati trasformati in veri e propri investigatori che, in borghese, si infiltrano tra spacciatori in una polizza antiscippo. Quello delle polizie locali è un universo variegato. Basta guardare la situazione in Lombardia. Se Milano può contare su un esercito passato negli ultimi anni da 1.800 a 3.100 unità, altri 869 comuni hanno solo un paio di vigili e ben 544 cittadine lombarde non hanno mai avuto un corpo di polizia municipale. Anche le attività sono molto diverse: si va da città in cui i vigili urbani non si preoccupanonemmeno di multare chi va in moto senza casco alle truppe di sceriffi che a Padova e Mantova, per esempio, fanno ronde in fuoristrada con tanto di cani addestratiper fiutare droga e polvere da sparo. Per quanto riguarda le telecamere sono stati effettuati molti investimenti. A Telegate, nel Bresciano, primo Comune videosorvegliato d’Italia, le telecamere hanno abbattuto i reati del 40%. AModena sono state installate in tutte le farmacie comunali, a Verona un sistema di videosorveglianza digitale protegge il piazzale della stazione. Ad Asti, 16 nuove telecamere sono state inaugurate un mese fa: costo, oltre quattrocentomila euro. Nelle ultime settimane, a Macerata e Pescara sono state le sezioni locali della Confcommercio a stringere accordi con Comuni e questure per favorire l’installazione di impianti elettronici antirapina nei negozi.

A Napoli, però, un’iniziativa simile non ha riscosso grande successo: gioiellerie, ma anche farmacie e tabaccai della città, da anni sono già trasformati in fortezze. E gli altri commercianti? No, grazie. Sono tecnologie troppo costose.

Di Emanuela Di Rauso