Le disoccupazioni e la ricerca dell’occupazione

Le disoccupazioni e la ricerca dell’occupazione

21 Luglio 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

I disoccupati sono coloro che, privi di un’occupazione ufficiale retribuita. Nelle indagini statistiche è considerato disoccupato chi ha svolto negli ultimi trenta giorni almeno un’azione concreta di ricerca di un lavoro (documentata, per esempio, da una iscrizione presso gli Uffici del lavoro o presso un’agenzia di lavoro interinale o altro ancora) ed è disponibile a lavorare nelle due settimane successive a quelle dell’intervista. Se questi due criteri non vengono rispettati, la persona è definita inattiva”, quindi non entra a far parte delle forze di lavoro.

Le persone in cerca di occupazione sono definite come:

disoccupati in senso stretto, se avevano un lavoro e lo hanno lasciato da meno di un anno;
disoccupati in cerca di prima occupazione (che più propriamente dovrebbero essere definiti “inoccupati”), se non hanno mai lavorato;
disoccupati di lunga durata, se hanno perso il lavoro da oltre un anno;
altre persone in cerca di occupazione (casalinghe, studenti, ecc.), se si dichiarano disponibili a lavorare ma solo in presenza di condizioni particolari, per esempio con un orario flessibile o con un contratto a tempo parziale.


Può capitare che, dopo un periodo più o meno lungo di ricerca di un lavoro, alcune persone smettano di cercarlo, uscendo in questo modo dalla
categoria dei disoccupati, nonché da quella della forza lavoro rilevata periodicamente facendo diminuire così anche il tasso di partecipazione. La popolazione non lavorativa che non lavora e non cerca occupazione costituisce la “non forza di lavoro”. Diversi studi hanno dimostrato che, quando le persone ano per lungo tempo in cerca di occupazione, tendono a smettere di cercarla attivamente: in questo caso si parla di lavoratori scoraggiati.

Nei paesi in cui vi è un’elevata disoccupazione, si assiste spesso a un calo della forza lavoro, dato che aumentano i lavoratori scoraggiati. L’andamento e le prospettive economiche di un Paese sono ben evidenziati

da cinque variabili fondamentali, che sono:

1. tasso di disoccupazione;
2. tasso di crescita del PIL;
3. tasso di interesse;
4. tasso di inflazione;
5. tasso di cambio.

I primi due tassi rivestono una particolare importanza, in quanto sono chiaramente percepiti dai cittadini come indicatori del loro benessere presente e futuro. Il tasso di disoccupazione riguarda il mercato del lavoro. La principale fonte di informazione statistica sul mercato del lavoro è la rilevazione campionaria Istat sulle di lavoro. Le informazioni da qui rilevate sono la base per ricavare le te ufficiali degli occupati e delle persone in cerca di lavoro, necessarie per il calcolo dei tassi di occupazione e di disoccupazione. Per procedere al loro esame, bisogna fare attenzione a distinguere i concetti di popolazione in età attiva e di forza lavoro.

Di Emanuela Di Rauso

Bibliografia:

1) AA. VV. Maria Stella Agnoli, Generazioni sospese: Percorsi di ricerca sui giovani Neet

FrancoAngeli, 2015

2) Nicola Costantino, Roberta Pellegrino, Barbara Scozzi, Economia e organizzazione aziendale: Teoria, metodo ed esercitazioni Hoepli, 2019