Accordo Ue sul certificato digitale Covid-19: eccome come si viaggerà

Accordo Ue sul certificato digitale Covid-19: eccome come si viaggerà

21 Maggio 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

I negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo provvisorio per un certificato digitale Covid dell’Unione europea per facilitare la libera circolazione in Europa durante la pandemia. Il Parlamento europeo ha spiegato che il certificato sarà disponibile sia in formato digitale che cartaceo. Attesterà che una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o ha un risultato recente del test negativo o è guarita dall’infezione. In pratica, saranno tre certificati distinti. Un quadro comune dell’Ue permetterà agli Stati membri di emettere certificati che saranno poi accettati in altri Paesi dell’Ue. Il regolamento del certificato digitale Covid dell’Ue dovrebbe essere in vigore per 12 mesi e non sarà una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio.

Per rendere i “test abbordabili e accessibili” più ampiamente disponibili, la Commissione europea si è impegnata a mobilitare “almeno 100 milioni di euro” nell’ambito dello strumento di sostegno di emergenza per l’acquisto di test per l’infezione da Sars-CoV-2 allo scopo di rilasciare certificati di test Covid digitali dell’Ue. Di questo dovrebbero beneficiare in particolare le persone che attraversano le frontiere quotidianamente o frequentemente per andare al lavoro o a scuola, visitare parenti stretti, cercare cure mediche, o per prendersi cura dei propri cari. I negoziatori hanno convenuto che, se necessario, dovrebbero essere mobilitati ulteriori finanziamenti oltre i 100 milioni di euro, previa approvazione delle autorità di bilancio.

Gli Stati membri non dovrebbero imporre ulteriori restrizioni di viaggio in risposta alla pandemia di Covid 19, come la quarantena, l’autoisolamento o i test, “a meno che non siano necessari e proporzionati per salvaguardare la salute pubblica”. Le prove scientifiche disponibili, “compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)”, dovrebbero essere prese in considerazione. Tali misure dovrebbero essere notificate agli altri Stati membri e alla Commissione al più tardi 48 ore prima. I Paesi Ue devono accettare i certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri per le persone che hanno ricevuto un vaccino autorizzato dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema): attualmente Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Janssen. Spetterà ai Paesi Ue decidere se accettare anche i certificati delle vaccinazioni effettuate con gli altri vaccini utilizzati, in base alle procedure di autorizzazione di emergenza nazionali o con quelli elencati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’utilizzo di emergenza.

I certificati saranno verificati per evitare frodi e falsificazioni, così come l’autenticità dei sigilli elettronici inclusi nel documento. I dati personali ottenuti dai certificati non potranno essere immagazzinati negli Stati membri di destinazione e non ci sarà una banca dati centrale stabilita a livello Ue. La lista delle entità che tratteranno e riceveranno i dati sarà pubblica in modo che i cittadini possano esercitare i loro diritti di protezione dei dati secondo il regolamento generale sulla protezione dei dati. Il testo concordato sarà ora sottoposto alla commissione parlamentare per le libertà civili (Libe) e alla plenaria per l’approvazione, nonché al Consiglio. Il testo sarà votato dalla commissione Libe il 26 maggio 2021. Se confermato, sarà poi presentato per l’adozione in aula durante la prima sessione plenaria di giugno (7-10 giugno 2021). L’entrata in vigore è prevista per il primo luglio.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, accoglie con favore l’accordo politico provvisorio di oggi tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea sul regolamento che disciplina il certificato digitale Covid dell’Ue. L’accordo raggiunto dimostra, per la Commissione, che il certificato è sulla buona strada per essere pronto alla fine di giugno, come previsto. “Stiamo mantenendo il nostro impegno di avere il certificato digitale Covid dell’Ue attivo e funzionante prima dell’estate. I cittadini europei non vedono l’ora di viaggiare di nuovo e l’accordo di oggi significa che saranno in grado di farlo in modo sicuro molto presto”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Il certificato digitale Covid dell’Ue è gratuito, sicuro e accessibile a tutti. Riguarderà la vaccinazione, il test e il recupero, offrendo diverse opzioni ai cittadini. Rispetta pienamente i diritti fondamentali dei cittadini, compresa la protezione dei dati personali”, ha aggiunto. “Tutti i cittadini dell’Ue hanno il diritto fondamentale alla libera circolazione nell’Ue. Il certificato digitale Covid dell’Ue, disponibile in formato cartaceo o digitale, renderà più facile per i cittadini europei viaggiare, sia per vedere le loro famiglie e i loro cari che per riposarsi un po’”, ha continuato.

Von der Leyen ha aggiunto: “Ringraziamo il Parlamento europeo e la presidenza portoghese per la loro dedizione, perseveranza e l’immenso lavoro a velocità record per trovare un accordo sulla proposta che abbiamo presentato. Il lavoro resta ancora da fare”. “A livello europeo, il sistema sarà pronto nei prossimi giorni. Ora è fondamentale che tutti gli Stati membri accelerino l’introduzione dei loro sistemi nazionali per garantire che il sistema possa essere attivo e funzionante il prima possibile. Questo è ciò che i cittadini dell’Ue giustamente si aspettano. L’accordo di oggi ha dimostrato che con l’impegno e la cooperazione di tutti, il certificato digitale Covid dell’Ue sarà disponibile in tempo”, ha concluso. In base all’accordo raggiunto, il certificato digitale Covid dell’Ue coprirà la vaccinazione, il test e il recupero; sarà disponibile in formato digitale e cartaceo, a seconda della scelta dei destinatari, e conterrà un codice Qr firmato digitalmente; sarà gratuito, facilmente ottenibile e disponibile anche per le persone vaccinate prima dell’entrata in vigore del regolamento Ue sul certificato digitale Covid; potrà anche essere utilizzato dagli Stati membri per scopi nazionali, se ciò è previsto dalla legislazione nazionale; gli Stati membri si astengono dall’imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato Covid digitale Ue, a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica; la Commissione mobiliterà inoltre 100 milioni di euro per sostenere gli Stati membri nella fornitura di test a prezzi accessibili.