Didattica a distanza, Unicef: 27% famiglie in difficoltà in lockdown

Didattica a distanza, Unicef: 27% famiglie in difficoltà in lockdown

1 Marzo 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

La didattica a distanza durante l’emergenza COVID-19: l’esperienza italiana è lo studio studio realizzato dal Centro di Ricerca Innocenti dell’Unicef e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore circa le esperienze di bambini e genitori con la didattica a distanza durante il lockdown. L’indagine è stata condotta nel mese di giugno 2020 nell’ambito di un progetto realizzato in undici Paesi europei e coordinato dal Joint Research Center della Commissione Europea.

La ricerca, frutto della somministrazione di questionari a 1.028 famiglie in tutta Italia, evidenzia l’importanza dell’accesso a internet e dispositivi digitali di alta qualità che supportino le videochiamate e le piattaforme educative digitali, affinché tutti i bambini possano beneficiare della didattica a distanza.

I risultati dello studio dicono che circa il 27% delle famiglie italiane ha riferito di non aver posseduto tecnologie adeguate durante il lockdown, mentre il 30% dei genitori ha riportato di non avere avuto tempo a sufficienza per sostenere i propri figli con la didattica a distanzaIl 6% dei bambini dello stesso campione non ha potuto partecipare alla didattica a distanza organizzata dalle scuole a causa di problemi di connettività o per la mancanza di dispositivi.

«Il Governo italiano – si legge nel sito dell’Unicef – ha immesso una quantità sostanziale di risorse per sostenere la didattica a distanza durante il lockdown; il 46% delle famiglie intervistate ha ricevuto nuovi dispositivi digitali dagli istituti scolastici frequentati dai loro bambini e una famiglia su quattro ha ricevuto un abbonamento a internet per accedere alla didattica a distanza».

«L’accesso a Internet e a dispositivi di qualità è stato necessario per la partecipazione dei bambini e dei ragazzi alla didattica a distanza, ma nonostante l’Italia sia un Paese con una connessione a internet diffusa, molte famiglie hanno incontrato difficoltà», afferma Daniel Kardefelt-Winther, responsabile della ricerca su bambini e Internet di Unicef Innocenti: «Le famiglie più numerose hanno incontrato difficoltà a tenere il passo con la crescente domanda di dispositivi per ognuno dei loro bambini che frequenta la scuola. Queste famiglie dovrebbero beneficiare di un ulteriore sostegno finanziario se la didattica a distanza dovesse rimanere una strategia a lungo termine».

Sulla base dei dati della ricerca di Unicef e Cattolica, Con I Bambini e openpolis hanno elaborato questo grafico:

In presenza di un solo bambino in famiglia, c’erano in media (nei nuclei oggetto di rilevazione) 1,1 tablet per figlio e 1,7 pc per figlio. Con due figli le quote scendono rispettivamente a 0,6 e 0,9; con tre a 0,5 e 0,6.