Morto Emanuele Macaluso, il migliorista
19 Gennaio 2021È morto oggi, a 96 anni, Emanuele Macaluso. Era stato a lungo nella direzione del PCI, membro della corrente dei riformisti insieme a Giorgio Napolitano.
Era nato a Caltanissetta, in Sicilia, nel 1924 e nel 1941 aderì clandestinamente al Partito Comunista Italiano. Nel 1944 divenne segretario generale della Camera del Lavoro della città e dal 1947 fino al 1956 fu segretario regionale della CGIL. Nel 1951 venne eletto deputato regionale con il Partito Comunista Italiano e dopo aver lasciato la CGIL nel 1960 fu chiamato dal segretario comunista Palmiro Togliatti a far parte della direzione centrale del partito. Parlamentare nazionale per sette legislature (1963-1992), fu anche direttore de l’Unità dal 1982 al 1986 e ultimo direttore de Il Riformista dal 2011 al 2012. Quando il Pci si sciolse, aderì al Pds. Concluse la sua esperienza parlamentare nel 1992.
Macaluso si era a lungo impegnato per riconoscere “le ragioni del socialismo”, per superare la traumatica scissione di Livorno del 21 gennaio 1921, quando la frazione comunista di Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci e Umberto Terracini abbandonò il congresso del Psi. Negli anni Ottanta, insieme a Giorgio Napolitano e Gerardo Chiaromonte, Macaluso – deputato e senatore del Pci, membro della segreteria e della direzione nazionale di Botteghe Oscure – avviò una riflessione politico-culturale, passata alle cronache con il termine di “migliorismo”, che teorizzava il possibile miglioramento dall’interno del capitalismo attraverso una serie di graduali riforme e praticando una politica socialdemocratica che privilegiasse il dialogo con il Psi.
“Un grande protagonista della vita politica e culturale italiana” ha detto oggi in Senato il Premier Giuseppe Conte.