Povertà energetica: 14% delle famiglie al Mezzogiorno
23 Dicembre 2020Avere a disposizione una casa confortevole e accogliente è un fattore cruciale per la crescita sana di bambini e ragazzi. L’emergenza di quest’anno, con la necessità per bambini e famiglie di condividere per molto tempo le mura domestiche, ha reso evidente quanto la condizione abitativa possa fare la differenza.
Ma la questione va molto oltre la situazione attuale. Difatti dal 1989 la convenzione sui diritti dell’infanzia sancisce l’impegno per gli stati di garantire programmi di sostegno anche in relazione all’alloggio. Durante l’inverno, come ogni anno, la condizione abitativa della famiglia si lega anche alla possibilità del nucleo di permettersi spese basilari, come quella di riscaldare la casa in modo adeguato. L’11,9% delle coppie con figli minori ha dichiarato di non potersi permettere di riscaldare adeguatamente la casa nel 2018. Dato che sale al 15,7% in presenza di un solo genitore.
Erano 2,1 milioni di famiglie in povertà energetica nel periodo 2004-15, secondo le stime della strategia energetica nazionale. Una quota che, nel periodo preso in esame, rappresentava circa l’8% dei nuclei, con un picco del 14% nel mezzogiorno. La tendenza viene purtroppo confermata dal rapporto Oipe di quest’anno. Perciò si tratta – al netto di tutte le difficoltà nel monitoraggio – di un problema ampiamente diffuso sul territorio nazionale, e che quindi va affrontato nelle sue implicazioni.
“Nel periodo 2004-2015, la percentuale di famiglie italiane in stato di povertà energetica è stata pari a circa l’8 per cento del totale (2,1 milioni di famiglie), con un’incidenza nel Mezzogiorno pari al 14 per cento” dice nel 2017 la Sen (Strategia energetica nazionale). La Sen indica anche una serie di misure per contrastare la povertà energetica.
Dalle agevolazioni legate al reddito e alla zona climatica, all’individuazione di una metrica univoca per valutare l’incidenza del fenomeno così da poterlo contrastare più efficacemente. Un aspetto essenziale messo in evidenza è infatti quello di migliorare la condizione abitativa, con la riqualificazione del patrimonio edilizio, pubblico e privato. L’importanza della riqualificazione degli immobili fa comprendere quanto il tema della povertà energetica sia fortemente legato a quello della condizione abitativa. Questo disagio infatti spesso si abbatte su famiglie la cui condizione abitativa è già resa più difficile da immobili vetusti e con meno servizi.
fonte: minireport di Openpolis- Con i bambini