L’urlo muto dei Green Lovers: “Dal lockdown nascono i fior”

L’urlo muto dei Green Lovers: “Dal lockdown nascono i fior”

19 Novembre 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Se è vero che il periodo che stiamo vivendo è tra i più bui della storia, è anche vero che c’è sempre qualcuno o qualcosa che contribuisce a rendere un po’ più colorito tale periodo, o meglio, un po’ più green.
Il lockdown ha portato, infatti, nelle case di moltissimi cittadini italiani e non, la passione per il pollice verde: secondo un’indagine dell’Osservatorio “The world after lockdown” del centro di ricerche Nomisma, se nel 2019 i green lovers erano 16 milioni, ad oggi si stima una crescita pari a 19 milioni di cittadini.
Il fatto che questo hobby sia stato condiviso da tantissime persone proprio durante il periodo di stallo causato dall’epidemia non è affatto casuale. Non è tanto che le persone abbiano capito che potrebbero essere potenziali giardinieri o contadini ma è piuttosto che tutti sono accomunati dalla sensazione di benessere che garantisce il rapporto con la natura. Uomo e natura sono sempre stati legati in modo ancestrale, via via la frenesia della città, del lavoro e degli impegni quotidiana ha reso sempre più flebile tale legame tanto da renderlo sporadico. Quanti di noi si sono concessi una giornata in campagna dopo intere settimane di lavoro, o magari una passeggiata nella natura solo dopo averla progettata per quell’unica domenica libera? Vivere la natura è divento un pregio, una sorta di “premio” che ci concediamo solo quando possiamo. Ed ecco che nel momento di lockdown in cui nulla, o quasi, ci è concesso, se non vivere le nostre tiepide case, si risveglia in noi quel bisogno di voler stare in mezzo ai fiori, alle foglie, alle piantine, ai profumi, ai colori, alla terra.
I green lovers vivono principalmente nelle grandi città e spesso rientrano tra i cosiddetti millennials, nati tra gli ultimi anni del ‘90 e i primi del 2000, giovani uomini e donne che hanno capito che concedersi un po’ di benessere non deve essere un premio ma è invece un meritato gesto quotidiano che dimostra quanto sia necessario volersi bene.
C’è chi, sul proprio balcone, ha solo una piccola piantina di basilico, c’è chi invece ha deciso di mettere fine al grigiume piantando gelsomini e gerani, chi invece ha deciso di sperimentare provando con piantine esotiche come l’avocado o il bambù, c’è chi resta romantico e si prende cura di una rosa bianca oppure chi decide di essere più pratico e insieme al peperoncino ha piantato la menta e il rosmarino. Ogni green lover esprime la propria creatività in modo diverso ma ognuno di loro, in un periodo così cupo, dimostra l’importanza del voler prendersi cura di qualcosa che cresce grazie alle loro attenzioni e al loro impegno costante.
I green lovers hanno riscoperto un metodo alternativo per dimostrare che la vita non finisce con una porta di casa che resta chiusa, la vita è dovunque ci sia voglia di vita.

Di Maria Carmela Mandolfino