Covid, è ufficiale: la Campania resta in zona gialla

Covid, è ufficiale: la Campania resta in zona gialla

10 Novembre 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Ora è ufficiale: il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza anticipata ieri sera, che individua 5 nuove regioni che scalano da area gialla a area arancione: si tratta di Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria. Entra nell’area rossa invece la Provincia autonoma di Bolzano. Quindi complessivamente in area gialla, quella a rischio più basso, rimangono Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto. In area arancione Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria. In area rossa Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.

LE DICHIARAZIONI DI DE LUCA
«Vedo che sugli organi di informazione si è creata un’attesa di decisioni riguardanti la Regione Campania. La collocazione di fascia della Campania è già stata decisa ieri, a fronte della piena rispondenza dei nostri dati a quanto previsto dai criteri oggettivi fissati dal ministero della Salute. Ho sollecitato io un’operazione trasparenza, pubblica e in tutte le direzioni, per eliminare ogni zona d’ombra, anche fittizia. Dunque non c’è più nulla da decidere e da attendere. Riconfermo altresì che sulla linea di rigore sempre seguita dalla Regione, solleciterò nelle prossime ore e nei prossimi giorni i ministeri dell’Interno e della Salute ad assumere provvedimenti rigorosi per il rispetto delle regole e per il contrasto all’epidemia. Non sono assoluamente tollerabili immagini come quelle del lungomare di Napoli, o di strade e quartieri abbandonati a se stessi, nei quali si continuano a violare le norme senza che nessuno di quelli che hanno il dovere di impedirlo muova un dito. Non è tollerabile che il lavoro straordinario fatto sul piano sanitario e ospedaliero, a tutela della vita delle persone, sia inficiato da un contesto ambientale che si muove nel segno della irresponsabilità istituzionale e comportamentale».