Papa Francesco, una scelta capace di cambiare i rapporti politici e sociali o solo fumus?
23 Ottobre 2020Stiamo vivendo uno degli avvenimenti più importanti della storia.
La posizione favorevole di Papa Francesco sulle Unioni civili, pone un argomento così delicato, divisivo e importante nel dibattito pubblico internazionale e non solo nazionale, ma soprattutto un fatto nuovo.
La Chiesa prende una posizione chiara e a quanto pare molto netta, anche se in una nota non ufficiale, in cui si parla di diritto delle coppie gay ad avere una famiglia e per i figli di poter frequentare la chiesa.
È dirimente prendere in considerazione che già il 19 marzo del 2013, che il giorno stesso dell’inizio del pontificato di papa Francesco, il «New York Times» riferiva che nel 2009 e nel 2010, durante il dibattito nazionale in Argentina sui matrimoni gay, il cardinale Bergoglio dietro le quinte avrebbe cercato di favorire una soluzione di compromesso che avrebbe incluso le unioni civili per le coppie dello stesso sesso. Una fonte di questa storia era stato stata il giornalista argentino Sergio Rubin, coautore con Francesca Ambrogetti del primo libro-intervista con Bergoglio intitolato “Papa Francesco. Il nuovo papa si racconta “(Salani, Milano 2013).
A fortiori, John Allen il più influente vaticanista di lingua inglese, direttore del sito Crux, interpellò all’epoca tre diverse fonti che confermavano che Bergoglio aveva lavorato, di fatto, per le unioni civili, considerandole il male minore. Tra loro “due funzionari della Conferenza episcopale argentina e almeno altri due giornalisti, Mariano de Vedia, de «La Nación», e Guillermo Villarreal, secondo il quale a quel tempo era ben noto come la posizione moderata di Bergoglio fosse osteggiata dall’arcivescovo di La Plata, Héctor Rubén Agüer.
Non c’erano divergenze sul fatto che occorresse opporsi ai matrimoni gay, ma le posizioni differivano sulla durezza dell’opposizione e sulla possibilità di raggiungere una posizione di compromesso sulle unioni civili. Villarreal ha descritto la situazione di stallo sulle unioni civili come l’unica votazione che Bergoglio abbia perso durante i sei anni della sua presidenza della Conferenza episcopale argentina.
D’altronde, Francesco già nel 2015 e poi nel 2016 orientò la posizione della Conferenza Episcopale Italiana sulla legge voluta dal governo italiano , accettandone la formulazione.
Resta il fatto che il più recente documento della Chiesa cattolica che contiene valutazioni sulle unioni gay con toni completamente differenti e di apertura, rispetto all’esortazione Apostolica postsinodale “ Amoris laetitia” di Papa Francesco, firmata il 19 marzo 2016.
Pertanto, l’apertura che oggi è stata compiuta da Papa Bergoglio apre a nuovi scenari nella società e nelle posizioni politiche e geo-politiche.
In primo luogo, dal punto di vista geo-politico, il Vaticano si pone in netto contrasto con la Chiesa ortodossa russa, la quale è fortemente contraria alle unioni omosessuali, mentre pare che non sia casuale la diffusione di menzionata notizia sia avvenuta alla vigilia della proroga dell’accordo provvisorio tra Vaticano e Cina sulla nomina dei vescovi, inserendosi nella prospettiva che il Papa guardi con estremo interesse all’Oriente e a quel mondo, piuttosto che alla Russia.
In secondo luogo, è un aspetto politico, ossia il Vaticano diventa avanguardia su uno dei pochi temi etici che dividono la società, nettamente, in due schieramenti tra chi è favorevole e chi fortemente contrario.
Gli schieramenti vengono totalmente surclassati dalla posizione del Papa, in quanto coloro i quali erano sostenitore dei valori cristiani sono del tutto spiazzati da questa posizione presa da Papa Francesco, mentre la parte politica sostenitrice delle unioni civili, che non è stata nell’azione di governo così decisa e avanguardia.
Dunque, si pongono diversi interrogativo, ovvero:
-
- che funzione ha la politica nella società, intesa come elaborazione ideologica e politica a medio e lungo termine?
- Il Papa realizzerà una terza via e , pertanto, una soluzione che vada bene per le diverse sensibilità politiche ed ideologiche, oppure porrà la Chiesa in un campo politico, sociale e di pensiero differente, che però potrebbe portare tensioni importanti e determinanti nello stesso Vaticano?
Ebbene, ciò che sta accadendo non è di seconda importanza, dal momento che va a delineare sia i rapporti geo-politici, sia strettamente ideologici e di pensiero, i quali potrebbero portare a nuovi orizzonti e sviluppi nella società.
di Carlo Conte