Recovery Fund, Boccia: «Risorse per colmare divario Nord-Sud»

Recovery Fund, Boccia: «Risorse per colmare divario Nord-Sud»

10 Settembre 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

«Sul fondo di perequazione infrastrutturale per colmare i divari tra Nord e Sud, previsto dalla bozza di legge quadro sulle autonomie regionali, il ponte tra la norma e la sua attuazione saranno le risorse del Recovery fund. Il minimo che investiremo al Sud sarà quel 34% di fondi fino ad oggi mai rispettato. E su questo il ministro Provenzano sta facendo un grande lavoro».

Lo  afferma il ministro delle Autonomie Francesco Boccia in un’intervista in apertura del Messaggero. Nel testo «il passaggio più importante è la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, i famosi Lep per ridurre le distanze nei servizi non solo tra Nord e Sud, ma tra aree interne di montagna e aree metropolitane. Diventa vincolante per l’attribuzione delle stesse materie alle Regioni», sottolinea Boccia. Sulle risorse, «nel documento sul Recovery Fund inviato al Comitato interministeriale per gli Affari europei, e’ previsto l’uso delle risorse europee per finanziare i Lep. I Lep sono entrati tra i criteri di valutazione. Questa è una rivoluzione culturale» rimarca Boccia.

Quanto alla cifra necessaria: «Se sarà 40, 50 o 100 miliardi, quello costituirà il conto delle diseguaglianze italiane che andrà colmato. Se la lezione che abbiamo imparato dal Covid è che non ci potranno più essere vincoli di bilancio che condizionano i diritti universali, a partire da sanità e scuola, allora non c’è discussione. La mia posizione politica è che il conto delle diseguaglianze va pagato. Qualsiasi cifra dovesse venire fuori».

IL PRESIDENTE BISOGNO: «RECOVERY FUND OCCASIONE DA NON PERDERE»

Sul tema si è espresso anche il presidente della Fondazione Picentia, Giuseppe Bisogno: «Attraverso il Recovery Fund sarà possibile ridurre il divario infrastrutturale Nord-Sud ed il gap occupazionale del Mezzogiorno. Solo così potremo rendere più competitive le imprese del Sud ed i nostri territori attrattivi per nuovi insediamenti produttivi. È un’occasione che, come Paese Italia, non possiamo lasciarci sfuggire».