20 giugno: giornata mondiale del rifugiato

20 giugno: giornata mondiale del rifugiato

20 Giugno 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Oggi, 20 giugno, si celebra la giornata mondiale del rifugiato.

Per l’occasione, l’Unicef chiede più garanzie per la protezione e l’inclusione di famiglie, bambini e adolescenti rifugiati, richiedenti asilo e migranti.

Questi gruppi di persone sono tra le più esposti ai rischi della pandemia Covid-19. Il carente accesso ai servizi e la mancanza di reti di supporto può lasciare cicatrici sul piano della salute fisica e mentale che, nel caso dei genitori, se non adeguatamente supportati, può risultare anche in una trasmissione generazionale dei traumi subiti.
I minorenni stranieri non accompagnati presenti in Italia, sono oltre 5 mila, stando agli ultimi dati disponibili oltre 60 mila invece i ragazzi diventati maggiorenni in Italia dal 2014, tra loro in tanti hanno perso diritto all’accoglienza.

Dal 15 giugno sono circa 900 quelli arrivati via mare. Le domande di asilo esaminate relative a minorenni stranieri non accompagnati sono oltre 600 solo nello scorso anno.

Molte famiglie rifugiate vivono in condizioni precarie dal punto di vista igienico e di sovraffolamento, spesso con problematiche di accesso ai servizi sanitari, e sono perciò maggiormente a rischio di esposizione al COVID-19. Molti minorenni, tra cui giovani rifugiati, stanno affrontando lo stress dovuto all’isolamento.
Per questo l’Unicef si è attivato fin dall’inizio dell’emergenza, raggiungendo un totale di 3600 famiglie e giovani, in particolare con 900 con screening medici, oltre 1000 con la distribuzione di materiale informativo e kit d’igiene, oltre 800 con informative multilingua, attività formative e socio-ricreative online. Tra le azioni, anche il supporto ai percorsi educativi con la distribuzione di tablet e la diffusione di app come StudiaMi e Mygrants, (pensate per facilitare la formazione e l’inclusione socio-lavorativa dei giovani) e il primo soccorso psicologico ai sopravvissuti alla violenza di genere e ai soggetti più a rischio.

«Il COVID-19 rischia di ostacolare il rispetto dei diritti sanciti dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e di rallentare ulteriormente il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, ribaltando anche quei risultati raggiunti nei confronti di tanti bambini e adolescenti in Italia e nel mondo, questo il motivo per cui ci siamo attivati dall’inizio della pandemia con diverse attività e per cui continuiamo a confermare il nostro impegno» ha dichiarato il presidente dell’Unicef Italia, Francesco Samengo, in occasione della giornata mondiale del rifugiato.

Di Francesco Mazzariello