Mobilità fra Regioni, De Luca: «La riapertura generale è immotivata: valuteremo il da farsi»

Mobilità fra Regioni, De Luca: «La riapertura generale è immotivata: valuteremo il da farsi»

30 Maggio 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

«Non si comprende quali siano le ragioni di merito che possono motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilità nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio».

È quanto afferma il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in merito alle ultime notizie relative alla possibile ripartenza della mobilità fra Regioni a partire dal prossimo 3 giugno.

«Apprendiamo – sottolinea il governatore – che ci si avvia dalla prossima settimana a una ripresa della mobilità generalizzata tra le Regioni. La Campania è da sempre impegnata a tutela dell’unità nazionale. Abbiamo riconfermato la nostra solidarietà incondizionata ai nostri concittadini della Lombardia, e al Presidente Fontana rispetto ad aggressioni che nulla hanno a che vedere con un dibattito politico e di merito civile. Noi non abbiamo dimenticato neanche per un attimo, la tragedia immane che ha colpito tanti territori lombardi e tante famiglie. Ciò premesso, riteniamo di dover sottolineare che davvero non si comprende quali siano le ragioni di merito che possono motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilità nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio.

Il problema, secondo il presidente, è rappresentato dal fatto che la riapertura coinvolgerà Regioni e Province ancora interessate da livelli elevati di contagi.

«Si ha la sensazione – spiega De Luca – che per l’ennesima volta si prendono decisioni non sulla base di criteri semplici e oggettivi ma sulla base di spinte e pressioni di varia natura. Si poteva decidere semplicemente – togliendo i nomi delle Regioni – che i territori nei quali nell’ultimo mese c’era stato un livello di contagi giornalieri superiore a un numero prefissato (200 – 250 – 300…) fossero sottoposti a limitazioni nella mobilità per un altro breve periodo. Se la mia regione avesse ancora oggi un livello di contagio elevato, non esiterei a chiedere io, per un dovere di responsabilità nazionale, una limitazione della mobilità per i miei concittadini. Ciò detto, valuteremo le decisioni del governo, se e quando saranno formalizzate. Adotteremo, senza isterie e in modo responsabile, insieme ai protocolli di sicurezza già vigenti, controlli e test rapidi con accresciuta attenzione per prevenire per quanto possibile, il sorgere nella nostra regione di nuovi focolai epidemici».