Intervista al presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Salerno, Pasquale Sessa

Intervista al presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Salerno, Pasquale Sessa

26 Maggio 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

«Occorre maggiore attenzione al mondo delle imprese, fulcro essenziale di una crescita economica forte e sostenibile». Parola del presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Salerno, Pasquale Sessa, intervistato da CreaSud.

«Le opportunità, nonostante le difficoltà – assicura Sessa – non mancano».

Dopo due settimane possiamo tracciare un parziale bilancio rispetto alla ripresa totale delle attività. Qual è il suo? 

Il nostro territorio, come altri, ha sofferto a causa delle misure di contenimento assunte per l’epidemia, con la chiusura temporanea di molte attività produttive ritenute non essenziali. Lasciataci alle spalle – si spera in via definitiva – questa fase, le nostre fabbriche stanno ora mostrando con forza, energia e attenzione alla sicurezza e alla salute dei lavoratori, la propria voglia di ripartire. Tante delle nostre imprese connesse alla filiera agroalimentare non si sono mai fermate, arrivando addirittura a incrementare i proventi. Altre, invece, forse non riusciranno a recuperare quanto perso in due mesi in termini di competitività e fatturato. È ancora presto per la conta certa dei danni, ma potremo dirci davvero fuori pericolo quando il turismo avrà ripreso quota, con ricadute significative – oltreché sulle aziende del settore –  sulla filiera lunga dei servizi culturali e sul commercio più in generale.

Le misure per le imprese inserite nel Decreto Rilancio sono sufficienti? 

I provvedimenti sono per lo più trasferimenti tesi a restituire il mancato reddito a diverse categorie colpite dall’emergenza coronavirus. Hanno una valenza temporanea e, seppur adeguati, non guardano a quel reale rilancio per cui sono stati varati. Di quel Piano Marshall – fatto di misure strutturali e a lungo termine – invocato da più parti, non c’è traccia. In più perché funzioni, occorrono 98 decreti attuativi che, ci auguriamo, non subiscano intoppi e ritardi che, oggi più che mai, non possiamo permetterci.

Lei rappresenta il mondo imprenditoriale giovanile. Dopo una crisi come questa che ha danneggiato anche imprese solide e ben strutturate, perché un giovane dovrebbe fare ancora impresa al Sud? 

Perché, nonostante le difficoltà, fare impresa resta una delle scelte più motivanti e appassionanti per chi ha voglia di impegnarsi nella propria terra di origine. Le opportunità non mancano, così come il potenziale, a partire da quello del capitale umano, al Mezzogiorno qualificato e competente.

Quali sono gli strumenti che Confindustria giovani immagina di mettere in campo per la ripartenza vera e propria? 

Digitalizzazione e una massiccia defiscalizzazione per le nuove assunzioni under 40, sconti fiscali per la nascita di nuove startup e imprese capitanate da giovani, sarebbero misure necessarie per aspirare finalmente a un futuro ambizioso. Occorre maggiore attenzione al mondo delle imprese, fulcro essenziale di una crescita economica forte e sostenibile e di uno sviluppo che abbia come obiettivo la creazione di posti di lavoro e l’inclusione sociale.