Le chiamate al 1522 al tempo del Covid-19
26 Maggio 2020Parlare di violenza sulle donne è molto importante in quanto chi non la conosce difficilmente riesce a immaginare le condizioni in cui essa si manifesta e chi la subisce riesce difficilmente a uscirne. La violenza non si manifesta in un ambiente privilegiato bensì ogni condizione sociale può essere feconda. Potremmo dire che la violenza nasce e si sviluppa prevalentemente in persone che non si trovano a proprio agio con i cambiamenti culturali della società o che non possiedono, quella che viene chiamata, intelligenza emotiva. Si può entrare nel vortice della violenza partendo da parole offensive, denigratorie fino ad arrivare alla violenza fisica e nei casi più estremi al femminicidio. Per tentare di dare supporto alle numerose donne che si trovano in situazioni di disagio nel 2006 nasce il numero di pubblica utilità 1522 attivato dal Ministero delle Pari Opportunità e valido su tutto il territorio nazionale. Il numero garantisce alle donne accoglienza e trasferisce le chiamate presso i centri antiviolenza più vicini.
Che servizi offre un centro antiviolenza?
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica fatta ad Istanbul nel 2011 e ratificata in Italia nel 2013 individua come obiettivo quello di avere un Centro antiviolenza ogni diecimila abitanti.
Tuttavia, secondo il primo Report dell’Istat sui centri antiviolenza presenti in Italia, al 31 dicembre 2017 risultano attivi nel nostro Paese 281 Centri antiviolenza, pari a 0,05 centri per 10mila abitanti. Ogni Centro segue protocolli standard, definiti dal Ministero delle Pari opportunità con la possibilità di offrire determinati servizi o indirizzare verso organi competenti.
I servizi prevalenti che vengono offerti sono: ascolto e accoglienza, supporto legale, orientamento e accompagnamento ad altri servizi, supporto psicologico, aiuto nel percorso di allontanamento dal partner violento, orientamento lavorativo, sostegno all’autonomia. Come certificato dall’Istat nel report «Violenza di genere al tempo del Covid-19: le chiamate al numero verde 1522» durante il periodo di isolamento sono state 5.031 le telefonate valide al 1522, il 73% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Le chiamate motivate da una richiesta di aiuto per violenza o stalking ammontano a 2.013, ma si chiama anche per avere informazioni sul servizio 1522 (28,3%) e sui centri antiviolenza (13%).
Appare evidente un interesse nell’avere maggiori informazioni e la necessità di continuare a sensibilizzare sul fenomeno e sui servizi offerti dal territorio per contrastare questa vera e propria piaga sociale e far si che le donne si sentano meno sole.