Scuola, intervista al sottosegretario Giuseppe de Cristofaro

Scuola, intervista al sottosegretario Giuseppe de Cristofaro

21 Maggio 2020 0 Di Arianna Bruno

Decreto Scuola, esami, didattica a distanza e riapertura degli istituti. Sono numerosi i temi affrontati dal sottosegretario all’Istruzione Giuseppe de Cristofaro intervistato da CreaSud.

La chiusura delle scuole ha impedito ai ragazzi di proseguire il percorso formativo intrapreso, ma ha rappresentato anche l’opportunità per testare la tenuta del sistema-scuola rispetto alla didattica a distanza. Che bilancio possiamo tracciare?
Il bilancio, in considerazione dalle condizioni particolarmente difficili e complesse in cui ci siamo ritrovati, è certamente positivo. A marzo, all’esplodere dell’emergenza, la prospettiva ipotizzabile era la chiusura completa di tutte le scuole, come avvenuto in altri Paesi: noi abbiamo deciso di percorrere una strada diversa, sperimentando le possibilità offerte dalla didattica a distanza e cercando di mantenere saldo un filo, un legame didattico e relazionale, nella scuola italiana. Pur fra molte difficoltà, e sopratutto grazie alla eccezionale risposta e all’impegno di docenti, studentesse, studenti, famiglie, i risultati ottenuti sono stati certamente superiori alle attese.

Decreto Scuola. Quali tempi per l’approvazione? Quali le misure più importanti ed innovative?

Il Decreto Scuola è oggi all’esame delle Camere e sono stati presentati, anche da parti della maggioranza, numerosi emendamenti che dovranno essere valutati e votati e che potrebbero in parte modificare scelte importanti per l’istituzione scolastica. L’aspetto più rilevante ritengo sia la scelta strategica di tornare a investire e ad attribuire centralità alla scuola; rimango d’altra parte dell’idea che su alcuni aspetti, a partire da quello fondamentale delle assunzioni, c’è la necessità di fare di più.

Capitolo nuovi ingressi. Si parla di 16mila assunzioni da settembre. È sufficiente? Sono allo studio altre misure?
Per la ripartenza della scuola saranno investiti 1,5 miliardi di euro e sono confermati i 16.000 nuovi posti di immissione in ruolo. Questi impegni sono un primo passo per l’apertura del necessario dibattito pubblico, come sostengo da mesi, per rimettere l’istruzione al centro del futuro del Pese. Non sono però sufficienti. Per questo, fra l’altro, in questi giorni sto sostenendo con forza la proposta, oggetto di emendamento di parte della maggioranza al Decreto Scuola, per avere 40.000 posti per il concorso straordinario. È inoltre necessario riaprire le graduatorie di terza fascia, coprire tutte le supplenze brevi e individuare una procedura alternativa al concorso con test e crocette.
Esami in presenza. Quali novità? La decisione di effettuare il solo esame orale rappresenta il migliore dei mondi possibili?
Tutte le scelte sulla scuola in questo periodo di emergenza hanno considerato e cercato di trovare soluzioni per esigenze e necessità molto differenti e in alcuni casi inconciliabili, avendo come obiettivo prioritario di realizzare condizioni in grado di garantire la massima tutela e sicurezza per studenti, personale e famiglie e che allo stesso tempo consentissero, seppure in modalità e con tempi del tutto diversi, di proseguire il percorso scolastico. Questo stesso principio ha regolato le scelte sulla maturità, con un esame in presenza che riteniamo possa rappresentare una conclusione del ciclo di studi, pur nelle evidenti limitazioni, adeguata alle necessità didattiche e alle legittime aspettative delle studentesse e degli studenti. Avendo allo stesso tempo tutte le precauzioni per mantenere condizioni di massima sicurezza per tutti.Nuovo anno scolastico. Quali sono le intenzioni in vista del nuovo anno scolastico? Si parla di alternanza fra didattica online e classe o di turni mattina/pomeriggio. Cosa si può immaginare per settembre?  
Il nostro impegno è per far iniziare in classe il nuovo anno scolastico, prendendo le misure più idonee per garantire condizioni di sicurezza per studenti, docenti e personale.In vista del prossimo anno scolastico sarà ovviamente decisiva l’evoluzione del virus e per questo sarà necessario attendere ancora del tempo per avere scenari più credibili e fare le scelte più efficaci. Allo stesso tempo, nei prossimi giorni, la commissione di esperti che sta lavorando all’interno del ministero specificamente per l’avvio del nuovo anno presenterà una rosa di ipotesi, da seguire anche in base alle condizioni che dovremo affrontare. La didattica a distanza potrà rappresentare certamente uno strumento utile anche con il ritorno in classe, mentre ritengo meno percorribile l’ipotesi di doppi turni.