Covid-19, produzione mascherine: il progetto innovativo dell’Università

Covid-19, produzione mascherine: il progetto innovativo dell’Università

21 Maggio 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Tra le svariate necessità emerse in piena emergenza Covid-19, è oramai ben nota quella di poter fruire delle così dette “mascherine” di protezione. Dalle ultime notizie emerge la difficoltà nel reperimento di questi DPI nonché molteplici dubbi sui loro costi di vendita.

Per fronteggiare questa emergenza, la società H-OPERA, spin-off dell’Università degli Studi di Salerno, in collaborazione con le aziende Battipagliesi Techno DESIGN e SelePack, ha progettato un innovativo sistema di produzione di mascherine che apre le porte a soluzioni low-cost e dall’elevata capacità produttiva.

Il progetto (ormai in fase realizzativa) prevede di sfruttare la tecnologia di termoformatura per la produzione di maschere in materiale termoplastico.

L’intuizione nasce dalla costatazione che tale processo tecnologico (nonché il materiale) è già utilizzato per produzione di piatti e bicchieri ad uso alimentare, dalle elevate caratteristiche meccaniche e di biocompatibilità.

È così possibile generare una maschera riutilizzabile che, con l’adozione di specifici filtri da applicare sulla maschera stessa, possa assolvere a differenti utilizzi in relazione al livello di protezione (i famosi “FFP”). In questo modo vengono sfruttate tecnologie già consolidate in altri ambiti che consentono anche di poter optare per una parziale riconversione produttiva che garantisce alti volumi e bassi costi.

I primi stampi pilota, inoltre, verranno realizzati a mezzo di tecnologie di additive manufacturing (più nota come stampa 3D) con specifici materiali resistenti alle temperature e pressioni di esercizio della termoformatura. Tale tecnologia “4.0” consente anche una elevata customizzabilità del prodotto anche in previsione della realizzazione di differenti modelli.

Il progetto innovativo è in fase di ultimazione. Superati i canonici test previsti dalle specifiche normative, sarà possibile iniziare la produzione e la distribuzione.

I dispositivi potranno essere forniti tanto alle farmacie quanto ai supermarket (ed altre tipologie di esercizio) e si prevede possano avere costi decisamente competitivi rispetto agli attuali dispositivi in vendita.

di Emilio Cataldo