La ripresa economica post pandemia: i possibili scenari

La ripresa economica post pandemia: i possibili scenari

15 Maggio 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Durante queste settimane, diversi economisti, analisti finanziari ed istituzioni stanno cercando di prevedere l’entità della crisi economica causata dal Coronavirus e i possibili scenari per la futura ripresa. In particolare, il Fondo Monetario Internazionale, nel suo “World Economic Outlook” di aprile, prevede che l’andamento del Pil mondiale tracci una “V” leggermente asimmetrica. Infatti, secondo tali stime, il Pil mondiale nel 2020 si contrarrebbe del 3% rispetto all’anno precedente, ma con un rimbalzo del 5,8% già nel 2021. Ovviamente lo scenario sarà più negativo per i paesi maggiormente colpiti dalla pandemia, come l’Italia, il cui Pil, secondo il Fondo, dovrebbe subire un crollo del 9,1% nel 2020, con un recupero del 4,8% nel 2021.

Gli Stati Uniti e l’area euro dovrebbero assistere rispettivamente ad una contrazione del Pil del 5,9% e del 7,5%. Per avere un’idea della gravità di tali dati, basta pensare che in quasi tutti i paesi la caduta del Pil sarebbe circa il doppio di quella registrata nel 2009 a seguito della crisi dei mutui subprime. Tuttavia, è importante sottolineare, che si tratta di due crisi di natura completamente diversa. Quella del 2008 infatti è una crisi finanziaria provocata da fattori interni al sistema economico, originata dagli istituti di credito e trasmessa all’economia reale con uno shock negativo della domanda.

La crisi che stiamo vivendo è una crisi causata da fattori esterni al sistema economico (il virus e il conseguente lockdown), che colpisce direttamente l’economia reale attraverso uno shock negativo sia dal lato dell’offerta che della domanda. Secondo l’economista Richard Baldwin[1], la pandemia ha provocato tre differenti tipologie di shock economici. Innanzitutto il virus costringe a letto molti lavoratori e ciò impatta negativamente sulla produzione. In secondo luogo, ci sono gli effetti delle misure volte ad impedire la diffusione del virus, come la chiusura di imprese ed uffici, i divieti di viaggio e le quarantene. Infine abbiamo uno shock delle aspettative, perché i consumatori e le aziende a causa della pandemia si trovano in una modalità di attesa. Tornado allo scenario a “V” previsto dal FMI, affinché esso si realizzi è necessario che la pandemia venga debellata entro il primo semestre di quest’anno e che non ci sia una seconda ondata di contagi[2].

In caso contrario, potrebbe verificarsi un andamento ad “U”, dove il crollo del Pil sarebbe seguito da una ripresa più lenta e graduale; oppure un andamento a “W” in cui dopo una prima ripresa del Pil potrebbe verificarsi una nuova caduta a seguito di una seconda ondata di contagi. Meno probabile uno scenario ad “L”, dove a seguito della caduta dell’attività economica non ci sarebbe più alcuna ripresa per un lungo periodo di tempo[3]. In un sondaggio effettuato da Bank of America che ha coinvolto i principali gestori patrimoniali è emerso che lo scenario ad “U” è quello ritenuto più probabile (52% dei voti), seguito dallo scenario a “W” (22% dei voti), da quello a “V” (15% dei voti) e infine da quello ad “L” (7% dei voti)[4].

Ovviamente si tratta di previsioni economiche il cui verificarsi dipenderà sostanzialmente dall’andamento della pandemia e dall’efficacia dei provvedimenti che gli stati stanno adottando per fornire liquidità alle imprese e alle famiglie. A tal proposito, Baldwin sostiene che lo stato debba “mantenere accese le luci dell’economia senza preoccuparsi troppo dei costi”, scegliendo soluzioni rapide per fare in modo che le persone abbiano denaro per poter consumare anche se al momento non possono lavorare[5].

In particolare, tale crisi potrebbe essere l’opportunità per riconsiderare l’importante ruolo dello stato in economia, soprattutto in vista della futura ripresa economica. Potrebbe trattarsi di uno stato innovatore, come proposto dall’economista Mariana Mazzucato, che attraverso la collaborazione con le imprese private in un’ottica mission oriented realizzi importanti investimenti innovativi.

Una combinazione tra il pensiero keynesiano e quello shumpeteriano con l’obiettivo di imboccare il sentiero della crescita economica.

di Salvatore Sparaco Diglio

[1] https://voxeu.org/article/how-should-we-think-about-containing-covid-19-economic-crisis

[2] https://www.lavoce.info/archives/65998/una-crisi-a-v-dice-il-fondo-monetario-anche-per-noi/

[3] https://www.ilsole24ore.com/art/che-ripresa-sara-quando-covid-19-sara-ricordo-valzer-previsioni-u-v-w-o-l-ADAehDK

[4] https://markets.businessinsider.com/news/stocks/recession-coronavirus-bofa-says-record-number-fund-managers-expect-survey-2020-4-1029090262

[5] https://voxeu.org/article/how-should-we-think-about-containing-covid-19-economic-crisis