Covid-19, il Governo vara il «Decreto riaperture»

Covid-19, il Governo vara il «Decreto riaperture»

15 Maggio 2020 0 Di Arianna Bruno

Via libera al «Decreto riaperture» da parte del Governo.

 

Spostamenti  A partire da lunedì 18 maggio si torna a circolare liberamente nella propria Regione e dal 3 giugno, dopo la festa della Repubblica, sarà possibile spostarsi da una Regione all’altra. Le misure resteranno in vigore fino al 31 luglio. “A decorrere dal 3 giugno gli spostamenti sul territorio nazionale – si precisa nella bozza del decreto – possono essere limitati in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente”. Chi è in quarantena perché contagiato ha l’obbligo di non spostarsi da casa.

Parchi e aree pubbliche – Ai sindaci è data la possibilità di chiudere i parchi e le aree pubbliche in generale, qualora non vengano garantite le norme di sicurezza, a partire dal metro di distanza tra le persone.

Attività economiche e produttive – «Le attività economiche e produttive sono consentite a condizione che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale». Lo prevede il decreto sulle riaperture allo studio del Consiglio dei Ministri.

«Le singole Regioni – si legge – possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, con provvedimenti emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19 o del comma 8».

Sanzioni – I prefetti saranno responsabili dell’osservazione del rispetto di tutte le misure , a partire da quelle previste nei luoghi di lavoro. Secondo la bozza spetta a loro anche la possibilità di somministrare le sanzioni. E’ prevista una sanzione amministrativa per chi viola il decreto, ma se la violazione è commessa nell’esercizio di un’attività produttiva si aggiunge l’obbligo di chiusura dell’esercizio da 5 a 30 giorni.

Regioni – La bozza permette alle Regioni una certa discrezionalità, legata ai dati della curva dei contagi, ma sempre con la supervisione centrale del Ministero. In particolare, «le singole Regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali». Le misure limitative dovranno rispettare, anche in questo caso, «i principi di adeguatezza e proporzionalità». Ancora, «la Regione, informando contestualmente il ministro della Salute, può introdurre, anche nell’ambito delle attività economiche e produttive svolte nel territorio regionale, misure derogatorie, ampliative o restrittive».Tuttavia, dopo la concessione il Governo tira le redini e obbliga le Regioni a un report quotidiano. Si legge infatti nella bozza che, per garantire lo svolgimento delle attività economiche e produttive in condizioni di sicurezza, «le regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale». I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle Regioni al Ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al comitato tecnico-scientifico di cui all’ordinanza del Capo del dipartimento della protezione civile.