Decreto Rilancio, via libera alla regolarizzazione dei migranti
13 Maggio 2020«Gli invisibili da oggi saranno meno invisibili».
Queste le parole della ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Decreto Rilancio.
I migranti che lavorano sul territorio italiano potranno accedere un permesso di soggiorno per lavoro.
«Quelli che sono stati brutalmente sfruttati nelle campagne e nelle false cooperative – ha affermato visibilmente emozionata la ministra Bellanova – da oggi non lo saranno più. Potranno accedere ad un permesso di soggiorno per lavoro e li aiuteremo a riconquistare la loro dignità. Lo Stato vince sulla criminalità e sul caporalato».
COSA PREVEDE NELLO SPECIFICO LA MISURA?
La misura in questione, articolo 110 bis del Decreto Rilancio, prevede che i cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto al 31 ottobre 2019 possono richiedere un permesso di soggiorno temporaneo per la durata di sei mesi dalla presentazione dell’istanza.
I cittadini di cui sopra devono risultare presenti sul territorio nazionale alla data dell’8 marzo e devono aver svolto attività di lavoro come braccianti, colf o badanti antecedentemente al 31 ottobre 2019.
Non potranno accedere a tale misura coloro i destinatari di un provvedimento di espulsione, coloro che risultino segnalati o condannati anche con sentenza non definitiva e chi è considerato una minaccia per l’ordine pubblico.
I DATORI DI LAVORO
Misure restrittive sono previste, invece, i datori di lavoro che dovranno garantire una retribuzione non inferiore a quella prevista dal contratto collettivo di lavoro di riferimento stipulato dalle organizzazioni sindacali e datoriali.
Allo stesso tempo il datore di lavoro, che presenta l’istanza al fine di regolarizzare una posizione lavorativa di un cittadino straniero o italiano, non dovrà essere destinatario di una condanna per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.