Tutela delle libertà personali e misure restrittive: una riflessione

Tutela delle libertà personali e misure restrittive: una riflessione

18 Aprile 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Con l’emergenza pandemica di questi mesi si è avviato un dibattito molto interessante riguardo alle limitazione delle libertà personali costituzionalmente garantite. Va pure evidenziato, ciò che è accaduto in queste settimane è un qualcosa di inedito per il nostro Paese, sia per la portata dell’emergenza non solo sanitaria, ma anche sociale ed economica, sia per la mancata previsione di strumenti legislativi, in caso di eventi naturali com’è stato il Covid-19.
Il governo italiano ha dovuto emettere diverse misure restrittive, in particolare il decreto-legge n. 19/2020, in cui si prende in considerazione che per fronteggiare le esigenze di contrasto al Covid-19, possono essere adottate misure restrittive delle libertà fondamentali per la durata di trenta giorni, eventualmente rinnovabili e modulabili in relazione all’evoluzione dei contagi, entro il periodo di durata dello stato di emergenza (vale a dire fino al 31 luglio 2020).

 

MISURE RESTRITTIVE NECESSARIE

Nell’art. 1.2 del decreto n. 19/2020 si elencano le varie misure di contenimento, le quali sono state ampliate sensibilmente rispetto a quelle contenute nel decreto-legge n. 6/2020, ma che ora pare avere carattere tassativo. Inoltre, tali misure devono rispettare i principi di adeguatezza e di proporzionalità rispetto al rischio effettivamente esistente nelle diverse parti del territorio nazionale. Le misure incidono, su quasi tutte le libertà fondamentali garantite dalla Costituzione, con la conseguenza che queste ultime devono essere ritenute sospese, almeno alla stregua del decreto-legge n. 19 e nei limiti di quanto da questo disposto. È fondamentale mettere in evidenza come la Costituzione italiana, non prevede alcun procedimento per autorizzare la sospensione o la restrizione dei diritti fondamentali in situazioni di emergenza interna, a differenza di quanto prevedono molte Costituzioni simili. Ovviamente la Costituzione italiana consente, anche nell’ordinarietà, che i diritti siano limitati in ragione di beni costituzionali che talora sono abilitati a prevalere su di essi, come il diritto alla salute, e richiede che essi siano bilanciati fra loro, ma non consente che essi siano svuotati in profondità e per tutti mediante atti del potere esecutivo.
Orbene, in uno stato emergenziale è condivisibile limitare le libertà personali, in favore della tutela della salute pubblica, in quanto la nostra Costituzione è fondata su un principio fondamentale, ovvero la tutela del bene vita.

SOSPENSIONE DELLA DEMOCRAZIA?

È opportuno, però, riflettere su un tema fondamentale ovvero la sospensione del funzionamento del sistema democratico del nostro Paese, in quanto non avendo una disciplina costituzionale in stato di emergenza, il governo ha provveduto mediante l’utilizzo dello strumento del Decreto Legge ex art. 77 cost., con cui è possibile che il potere esecutivo possa emettere provvedimenti d’urgenza ed immediatamente efficaci, per poi successivamente convertirli in legge entro 60 giorni, a pena di decadenza ex tunc degli effetti. Ebbene, ci si pone un interrogativo: è opportuno che vengano sospese le libertà fondamentali, mediante un decreto legge e non con una legge approvata dai rami del Parlamento, i quali sono i rappresentanti del popolo?

Suddetto interrogativo ha diviso e non poco i costituzionalisti nel nostro Paese, ma si può ritenere condivisibile l’idea che in uno stato emergenziale, come quello che stiamo vivendo, può essere derogato al potere esecutivo le iniziative da mettere in essere per la tutela della salute dei cittadini, realizzando una c.d. Cabina di Regia con le forze politiche presenti nei due rami del Parlamento, così da informarle e se possibile condividere le varie iniziative.
Va pure rimarcato, che i governanti hanno degli oneri di rispetto per quanto è possibile del funzionamento democratico, mentre le forze di opposizione hanno il dovere e il diritto di controllare l’operato della maggioranza e , contemporaneamente, di dare informazioni veritiere dal momento che vi è una crescente tensione sociale nelle comunità, a causa della crisi economica.

Pertanto, eventi naturali ed emergenziali, come il Covid-19, potranno ripresentarsi nuovamente nei prossimi decenni, ci si pone un interrogativo: sarebbe opportuno riflettere su come istituire protocolli e procedure coerenti con la nostra Carta Costituzionale per la gestione di eventi di questo tipo, al fine di garantire lo Stato di diritto Costituzionale ed evitare che possano esserci distorsioni e derive autoritarie in futuro?

di Carlo Conte