Occupazione femminile al Sud: c’è ancora tanta strada da fare

Occupazione femminile al Sud: c’è ancora tanta strada da fare

9 Aprile 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Una moderata crescita dell’occupazione femminile che si accompagna all’emergenza lavoro per le giovani generazioni: è questo ciò che si evince dai dati del Rapporto Svimez sull’Economia e la Società del Mezzogiorno del 2019. Dal 2008 al 2018, infatti, l’occupazione in Italia è aumentata dello 0,5%, tuttavia le occupate tra i 15 ed i 34 anni si sono ridotte del 26,4%.
A tali dati si somma l’incremento del lavoro part-time involontario, quindi motivato da carenze di opportunità di un lavoro a tempo pieno, che diminuisce dell’1,3%.
Nonostante questo, il dato complessivo 2008-2019 segna una crescita moderata dell’occupazione nel Mezzogiorno (+3,3%) con un aumento delle occupate straniere. Sono ad ogni modo preoccupanti le statistiche inerenti alle lavoratrici autonome, che diminuiscono a fronte di una crescita delle occupate dipendenti: tra queste aumentano sia quelle assunte a tempo indeterminato (+5,1%) sia quelle a tempo determinato (+13,1%).
Tali dati, nonostante mostrino un lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti le statistiche, appaiono allo stesso tempo allarmanti se si considerano le esigenze delle donne di “nuova” generazione: basti pensare che quelle in cerca di occupazione sono aumentate nel decennio 2008-2018 di oltre il 50%. E ancora più preoccupante è il fatto che in Italia, diversamente dall’Europa, le differenze di genere nel tasso di disoccupazione continuano ad essere elevate, e che nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione femminile raggiunge nella media del 2018 la percentuale del 20,9%, oltre 4 punti in più di quello maschile e più del doppio di quello delle donne centro-settentrionali.