Luoghi della cultura: il convento di San Francesco di Eboli

Luoghi della cultura: il convento di San Francesco di Eboli

11 Ottobre 2023 0 Di Alessandro Mazzaro

Il Complesso monumentale di San Francesco d’Assisi risale al 1286 è rappresenta uno dei primi insediamenti francescani storicamente documentati presenti sul territorio di Eboli.

Il convento rappresenta una delle più importanti complessi del territorio: proprio per questo è oggi sede del Museo Archeologico di Eboli. 

Più volte ristrutturato nel corso dei secoli, il primo rimaneggiamento risale al 1349 quando venne restaurato il campanile. Altre modifiche sono da attribuirsi al 1536, in cui venne modificato interamente, ed al periodo settecentesco.

Ci è noto che il complesso fu funzionante fino al 7 agosto 1806, anno in cui fu soppresso dalle leggi napoleoniche. Nel 1811 la chiesa riaprì al culto, mentre i locali del convento furono adibiti a sede municipale, pretura e funzioni scolastiche.

Purtroppo la struttura fu notevolmente danneggiata dai bombardamenti del 1943 e nonostante la chiesa fu restaurata e riaperta al culto nel 1958, il convento rimase allo stato di rudere per essere poi riaperto solo recentemente, nel 1993.

La chiesa, costruita in stile gotico con facciata a capanna compatta, fu restaurata secondo gli stili settecenteschi con decorazioni barocche. Dopo la sua distruzione nel 1943 dell’antica facciata è rimasto intatto solo il portale in stile gotico.

Impostato su una pianta ad “L”, il convento è dotato di un chiostro con una grande cisterna interrata ed intorno al quale si sviluppa sui tre lati il portico. Caratteristica è la chiesa, costruita in stile gotico ed aggiornata al gusto settecentesco durante il restauro del periodo con decorazioni barocche, molte delle quali andate perdute a causa dei bombardamenti. All’esterno dell’edificio è presente in un arcosolio un affresco cinquecentesco decorato con una serie di cerchi intrecciati con un nastro, all’interno dei quali sono fronde e frutti di melograni: al suo interno è possibile individuare le figure di Tobiolo guidato dall’Angelo, con San Leonardo al centro e San Francesco a sinistra. L’interno della chiesa a unica navata, coperta da tetto a falde, sorrette da capriate lignee, ha subito un intervento di restauro nel 1957, in seguito al quale sono stati conservati i due più importanti motivi stilistici (gotico e barocco).

Partendo dall’ingresso dell’aula, sul primo altare a sinistra, si può ammirare un dipinto raffigurante Santa Lucia e San Bonaventura del XVIII secolo, attribuibile a Paolo de Matteis, come è attestato da un documento. L’altare appartiene alla famiglia Romano Cesareo. Sul secondo altare vi è “La Crocifissione” (1720 – 1750) del maestro solimenesco Nicola Maria Rossi (Napoli 1690 – 1758), commissionato dalla famiglia Mirto. Il terzo altare, con la statua della Madonna del Carmelo, appartiene alla famiglia Campagna. Infine il quarto altare, di diritto padronato del Comune di Eboli, è impreziosito dalla statua della Immacolata. In prosecuzione, dopo l’arco trionfale, sulla parete opposta, il primo altare appartiene alla famiglia Viviani.

Nell’attuale sacrestia, una volta cappella gentilizia della famiglia Potifredus, è ancora visibile la lastra tombale marmorea del Miles Potifredo del 1324. Contigua alla lastra è l’insegna più rilevata, nella quale è rappresentato lo stemma della famiglia Rago – Perrotta. Segno tangibile della cappella è la presenza di un portale in pietra su cui si legge un’epigrafe risalente al 1521. Altri due monumenti funebri sono all’ingresso della chiesa. Il primo del 1578 appartiene alla famiglia De Troiano; l’altro ai De Fulgione – De Cristofaro della prima metà del ‘600. Altre lapidi, antistanti i singoli altari, recavano notizie sulle famiglie che avevano i relativi diritti di sepoltura e padronato degli altari sovrastanti; furono danneggiate durante i bombardamenti del ’43 e rimosse nel corso dei lavori di restauro del 1957.