La realtà lavorativa in Italia e in Europa

La realtà lavorativa in Italia e in Europa

24 Aprile 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

La realtà lavorativa in Italia e in Europa è particolarmente complessa e discussa. Infatti, se da un lato la nostra nazione ha io primato negativo di disoccupazione dall’altro, le nuove tecnologie e la globalizzazione aprono grandi prospettive di lavoro a condizione di avere: elasticità mentale, competenze e voglia di cambiare. Le nuove e più richieste figure professionali devono essere disposte ad adattarsi ai nuovi metodi di lavoro, in funzione del cambiamento radicale e la continuazione evoluzione dei metodi di lavoro e dei bisogni. Le aziende italiane sono spesso in difficoltà ad assumere per mancanza di figure professionali adeguatamente specializzate, si può dire che la figura della classe operaia è ormai tramontata poiché le professionalità richieste sono tutte ad alta specializzazione. I settori nei quali si prevede sviluppo e nuove opportunità sono legate alle nuove tecnologie, alla comunicazione, nonché ai servizi alle imprese e quelli alla persona, con particolare riguardo a questi ultimi, la terza età.

È importante rendersi conto che conoscenza e competenze non si possono considerare acquisite una volta per tutte, in quanto la rapida evoluzione della tecnologia rende rapidamente obsoleta cioè vecchia e antiquata ogni preparazione, così come il veloce cambiamento delle richieste di mercato, esige una notevole flessibilità mentale ed una conoscenza della realtà economica mai richieste prima d’ora. Da ciò si può capire perché molte persone, in particolare i giovani decidono di andare via dall’Italia poiché un’esperienza all’estero permette di conoscere bene una lingua, di rinforzare le capacità di adattamento alla nuova realtà, oltre ad essere una realtà formativa o professionale di inestimabile valore, e soprattutto un’esperienza di vita. Nonostante tutto ciò non è così facile come sembra poiché nonostante si parli di Unione Europea esistono difficoltà di tipo burocratico o culturale da superare nel recarsi in un altro Paese della Comunità Europea. Le vie da percorrere sono diverse a seconda degli obiettivi. Le offerte sono tante e sono sempre più i giovani che vogliono cogliere al volo queste opportunità. Prima di partire però è necessario:
1) Definire le proprie necessità in ambito formativo o lavorativo, le aspirazioni reali e la disponibilità a rimanere all’estero per un periodo più o meno lungo;
2) Sapere che la permanenza all’estero comporta sempre delle difficoltà: un ambiente nuovo, un primo contatto con il mondo del lavoro, nuove responsabilità, differenze culturali più o meno forti;
3) Accertarsi della propria conoscenza linguistica reale considerando anche l’eventualità di frequentare dei corsi di lingua prima di partire, che si potranno poi continuare nel Paese ospitante;
4) Essere consapevoli delle proprie reali capacità per poter definire un proprio progetto di studio o di lavoro: le selezioni dei candidati solitamente avvengono in base alle competenze acquisite durante il periodo di studio o di lavoro, alla conoscenza del Paese di destinazione, la disponibilità a superare le difficoltà che inevitabilmente si presentano durante la permanenza all’estero e dalla forte motivazione del candidato;
5) Quando si cerca lavoro redigere un curriculum e una lettera di presentazione è fondamentale per entrare nel cuore del possibile futuro datore di lavoro.
Questo processo di autoanalisi può essere effettuato attraverso l’aiuto di un operatore di orientamento che svolge l’attività presso i servizi di orientamento territoriale. Per riflettere sulle reali possibilità di lavorare in un Paese dell’Unione Europea bisogna fare alcune valutazioni. Tutti i cittadini dell’Unione Europea godono degli stessi diritti quando vogliono andare a lavorare in un Paese Comunitario. È importante però sapere che in alcuni Paesi il tasso di disoccupazione è molto alto, per cui è molto difficile trovare lavoro nel proprio ambito di specializzazione, mentre quando sii tratta di lavori stagionali nel settore turistico-alberghiero o agricolo. Se si decide di lavorare in un’impresa all’estero, un’opportunità può essere quella di iniziare a lavorare come stagisti, in questo modo l’azienda ha la possibilità di vedere come ci si muove e si lavora nel periodo di prova, spesso le aziende decidono di far restare i candidati anche dopo il periodo di prova. Un’altra opportunità è quello di mandare curriculum presso agenzia interinali cioè quelle agenzie che pongono uno o più lavoratori a servizio di altre imprese per un determinato periodo di tempo. L’importante è non scoraggiarsi: sebbene si tratti di un’impresa difficile non è impossibile. Bisogna considerare già questa ricerca un lavoro vero e proprio.

Di Emanuela Di Rauso

Bibliografia
1) Franco Angeli, Formazione e occupazione in Italia e in Europa. Rapporto 2000
2) M. Colonna, E. Pugliese. Il futuro del lavoro in Europa. Edizioni Scientifiche Italiane 2008