Si sente parlare spesso di criptovaluta. Di cosa si tratta?

Si sente parlare spesso di criptovaluta. Di cosa si tratta?

22 Febbraio 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

Il concetto di criptovaluta è stato teorizzato nel 1998 dal cinese Wen Dai. Una criptovaluta, che significa valuta ‘‘nascosta’’, è una valuta virtuale, che si può utilizzare come mezzo di scambio solo da chi sia a conoscenza di un determinato codice informatico segreto che tecnicamente si chiama ‘‘chiave di accesso pubblica’’ e ‘‘chiave di accesso privata’’. La recente introduzione delle criptovalute è stata progettata per garantire la sicurezza, la tracciabilità e la verifica di ogni transazione. Il bitcoin, ideato da Satoshi Nakamoto che è un nome di fantasia che ha mantenuto l’anonimato fino ad oggi, tra fine 2008 e inizio 2009, ha costituito un esempio di criptovaluta. È una valuta digitale che esiste solo online infatti non esistono banconote, non ha alcun corrispettivo materiale, non è legalmente riconosciuta in nessun Stato al mondo anche se questo tipo di transazione non è illegale ma non sono nemmeno tutelate dalla legge.

La vera rivoluzione del bitcoin non sta tanto nella valuta in sé ma nel modo in cui funziona. Per le valute classiche, la moneta viene stampata dalle banche centrali dei singoli Paesi. Nei Paesi che adottano l’euro questo compito è affidato alla Banca Centrale Europea (Bce). Quando due persone effettuano una transazione, come per esempio Giacomo compra un libro a Gianmarco, è la Banca Centrale a garantire a Gianmarco il valore del denaro di Giacomo, che Gianmarco potrà riutilizzare per pagare altre cose. Anche per le transazioni online con valute classiche ci sono organismi terzi, le banche, che garantiscono che i soldi passino da Giacomo a Gianmarco. Per avere questa garanzia Giacomo e Gianmarco pagano alla banca una piccola percentuale della somma che stanno scambiando, sottoforma di commissione. Se Giacomo e Gianmarco avessero effettuato la transazione in bitcoins, nono avrebbero avuto nessun organo terzo a garantire il passaggio di denaro e non avrebbero pagato nessuna commissione perché questo compito sarebbe stato svolto dagli altri utenti bitcoin.

I bitcoin funzionano con il sistema peer-to-peer, cioè un meccanismo garantito dagli stessi utenti che ne usufruiscono, basato sul fatto che le persone che scambiano una merce con bitcoin riconoscono la moneta, ne accettano il valore e soprattutto hanno fiducia nella possibilità di poterla scambiare e ricevere la contropartita in merci. Ogni transazione viene registrata sulla blockchain che è un registro dove vengono registrate tutte le operazioni in modo trasparente, è aperto al controllo di tutti ma è protetto in modo da non poter essere verificato ed inoltre la blockchain è suddivisa in blocchi di transazioni dove sono presenti i tipi di operazioni che sono state effettuate. Il modo più semplice per comprare criptomonete è affidarsi a un servizio di wallet digitale come PayPal, Apple Pay o Google Pay. I digital wallet sono sistemi di pagamento elettronico che consentono a un consumatore di effettuare un acquisto online senza il rischio che i suoi dati sensibili finiscano in cattive mani. Tutte le sue informazioni personali sono al sicuro, conservate all’interno di apposite piattaforme blindate, esterne al sito di vendita che offre un’app per smartphone rendendo molto più semplice e diretta la gestione dell’account del compratore. Con il wallet, dopo un processo di verifica dell’identità, si possono inviare, ricevere e conservare bitcoin e altre criptovalute.

Di Emanuela Di Rauso

Fonti utilizzate:
1) Alberto Boffi. Criptovalute. Aracne 2020.
2) Maria Grazia Turri. Le criptovalute: Monete private del capitalismo digitale. Mimesis 2020