Competenze studenti e abbandono scolastico: dati critici al Sud
29 Dicembre 2020In Italia, circa il 13,5% dei giovani ha abbandonato la scuola prima di raggiungere il diploma. Una cifra – relativa al 2019 – che è molto diminuita nell’ultimo decennio (erano oltre il 23% nel 2004), sebbene resti ancora sopra l’obiettivo europeo per il 2020: scendere sotto quota 10%.
Dietro questa percentuale, sono tanti i motivi che possono spingere ragazze e ragazzi ad abbandonare la scuola prima del tempo. I fattori socio-economici, a partire dalla condizione della famiglia, sembrano essere quelli più influenti. Un altro aspetto cruciale – come vedremo strettamente collegato con il precedente – è il livello di competenze raggiunto nel corso degli studi. A lasciare gli studi prima del tempo è, in molti casi, chi aveva i risultati scolastici più bassi. Un’indicazione in questo senso arriva dal confronto tra la percentuale di studenti con competenze alfabetiche inadeguate (in base ai test Invalsi) e il tasso di abbandoni scolastici.
A livello regionale, la relazione emerge in modo piuttosto nitido: dove i risultati scolastici sono più bassi, le uscite precoci dal sistema di formazione sono più frequenti. In Sicilia, Sardegna, Campania e Calabria oltre il 40% degli studenti di II superiore ha ottenuto un punteggio nelle competenze alfabetiche al di sotto della sufficienza nelle prove Invalsi. In queste stesse regioni, gli abbandoni superano il 17%.
Gli abbandoni aumentano laddove c’è peggior apprendimento. La spiegazione va ricercata nella natura multidimensionale propria dell’abbandono scolastico. L’interruzione della scuola prima del tempo è spesso solo l’esito conclusivo di fenomeni di dispersione che si trascinano durante il percorso di studi: ripetenze, ritardi, scarsi risultati scolastici. Fattori che spesso si accompagnano a demotivazione e poca fiducia nelle proprie capacità, e che aumentano le probabilità di lasciare la scuola precocemente.
La relazione tra bassi apprendimenti e abbandoni è così forte che è stato introdotto il concetto di dispersione implicita. Significa sommare agli abbandoni veri e propri (dispersione esplicita) anche coloro che, pur avendo conseguito il diploma, alla fine delle superiori non hanno raggiunto un livello di competenze adeguato. In base ai dati elaborati da Invalsi sommando dispersione esplicita ed implicita, è proprio in Sicilia, Sardegna, Campania e Calabria che si raggiungono i livelli più elevati di dispersione totale (rispettivamente 37%, 37,4%, 31,9% e 33,1%).
In 53 capoluoghi (quasi il 70% nelle regioni del nord) un livello di competenze medio o medio-alto si accompagna ad uscite precoci al di sotto della media nazionale (15,5% tra i giovani di 15-24 anni al momento della rilevazione). In altri 23 si registra la situazione opposta (abbandoni sopra la media e competenze sotto la media), e 19 di questi si trovano nel mezzogiorno. Nelle regioni del sud e delle isole, il 47,5% dei capoluoghi di provincia o di città metropolitana si trova in questa condizione. Ovviamente, si tratta di un confronto a scopo puramente indicativo – dal momento che i dati al momento disponibili sono relativi ad anni differenti e sono stati elaborati con criteri diversi. Ma emerge come nei comuni con più uscite precoci il livello medio nei test invalsi sia generalmente più basso.
fonte: minireport Openpolis – Con i Bambini