Rapporto asili nido: Meridione ancora indietro

Rapporto asili nido: Meridione ancora indietro

27 Ottobre 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

È stato pubblicato il report Istat riguardante l’offerta di asili nido e servizi integrativi per la infanzia dell’anno educativo 2018/2019. Sono 13.335 i servizi pubblici e privati. I posti disponibili coprono il 25,5% dei potenziali utenti, bambini fino a 2 anni compiuti, ancora sotto il parametro del 33% fissato nel 2002 dall’Ue per il 2010. Ancora ampio il divario tra Centro-nord e Mezzogiorno seppure le regioni del Sud registrano l’incremento più significativo rispetto all’anno precedente.

Sia il Nord-est che il Centro Italia si attestano appena sopra il target europeo (rispettivamente 33,6% e 33,3%); il Nord-ovest è ancora sotto ma non lontano dall’obiettivo (29,9%), il Sud (13,3%) e le Isole (13,8%) se ne distaccano decisamente. A livello regionale i livelli di copertura più alti si registrano in Valle D’Aosta (45,7%), Umbria (42,7%), Emilia Romagna (39,2%), Toscana (36,3%) e nella Provincia Autonoma di Trento (38,4%). Considerando le sole aree metropolitane, il divario del Mezzogiorno rispetto al Centro-nord rimane un tratto dominante della geografia dell’offerta: fra i comuni che sono al centro delle aree metropolitane, le città di Firenze (48,2%), Bologna (46,9%) e Roma (44,0%) si collocano sopra il 40% di copertura, poco sotto si posizionano le altre città metropolitane del Centro-nord e, in netto distacco, quelle del Sud e delle Isole, tutte con livelli inferiori al 15% di copertura, ad eccezione di Cagliari (26,5%). Le regioni del Sud fanno però registrare, come detto all’inizio, l’incremento di posti più significativo, pari al 5,6%, rispetto all’anno
educativo 2017/2018, contro lo 0,3% a livello nazionale.

Allo scopo di incentivare la domanda e contribuire ad abbattere i costi sostenuti dalle famiglie, è stato introdotto, con la legge n. 232/2016, il “Bonus Asilo Nido”. La normativa prevede l’erogazione, a partire dal 2017, di un buono annuo di 1.000 euro a rimborso delle spese sostenute per asili nido pubblici e privati o per l’acquisto di servizi di assistenza domiciliare per bambini affetti da gravi patologie croniche. Il contributo è stato portato a 1.500 euro nel 2019 e nel 2020 è stato elevato fino a un massimo di 3.000 euro in base all’ ISEE.  Nel 2019, la quota di bambini di 0-2 anni che usufruiscono del bonus è il 29,5% al Centro, il 22,7% al Nord, il 16,4% nelle Isole e il 15,1% al Sud. Si differenzia notevolmente anche l’importo pro capite: dai 247 euro del Centro ai 106 euro del Sud (179 euro la media nazionale). La minore concentrazione dei contributi erogati e dei beneficiari al Mezzogiorno va correlata alla minore disponibilità di servizi e di posti negli asili nido in questa area del Paese, che condiziona l’accesso delle famiglie alla fruizione del contributo statale. Al Centro-nord il numero di utenti del bonus si mantiene sotto il totale dei posti disponibili nei nidi pubblici e privati mentre nel Mezzogiorno tale margine si annulla completamente e i beneficiari del bonus nel 2019 si collocano poco sopra i posti censiti al 31 dicembre 2018 (questa eccedenza si rileva per effetto della possibile rotazione, nell’anno educativo, dei bambini percettori del contributo, e dello sfasamento temporale fra anno educativo e anno di riferimento del bonus).