Settantasette anni fa lo sbarco alleato sulle coste campane

Settantasette anni fa lo sbarco alleato sulle coste campane

11 Settembre 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Sono trascorsi 77 anni dallo sbarco a Salerno. Erano le prime ore del 9 settembre 1943 quando le truppe alleate sbarcarono nella città campana.

Ore 03:50 del 9 settembre. Ne sono trascorse poche da quando il generale Badoglio ha annunciato l’Armistizio di Cassibile (ricordato recentemente) via radio, lasciando l’esercito e il Paese allo sbando. Il corpo del generale statunitense Mark Waye Clark, composto da 450 unità anfibie che trasportavano 100.000 soldati britannici e 70.000 americani, tutti provenienti dal nord Africa e dalla Sicilia, sbarca. L’Italia era occupata dai tedeschi, che avanzavano verso sud fino a schierarsi a difesa di un fronte che corre da Gaeta alla foce del Sangro (Linea Gustav). Inoltre il 12 settembre 1943 un commando di paracadutisti tedeschi liberano Mussolini dalla prigione di Campo Imperatore, sul Gran Sasso, dov’era stato recluso dopo il 25 luglio.

Nella giornata del 9 e del 10 settembre non ci fu nessuna consistente reazione dei tedeschi per ributtare a mare gli alleati che costituirono una testa di ponte lunga 100 km e profonda 10. L’artiglieria tedesca taceva e la Luftwaffe sembrava scomparsa. Proseguendo l’avanzata, gli Alleati occuparono l’aeroporto di Montecorvino e provvidero a riattivare la pista. La battaglia sembrava terminata. La mattina del 12 la situazione mutò tragicamente: i tedeschi contrattaccarono. Rinforzi ben armati attaccarono di sorpresa il settore Nord e poche ore dopo la controffensiva, condotta con estrema violenza, si estese a tutto l’arco del fronte. A Roma la situazione si era normalizzata e tutti gli uomini e i carri armati disponibili erano finiti a sud. Sotto l’urto dei tedeschi, l’intero schieramento alleato vacillò. Molti vennero catturati. Neanche l’intervento di parà americani nelle retrovie tedesche cambiò la situazione. Alexander non vide altra soluzione che l’impiego della marina, delle grosse corazzate come in Sicilia. La gittata era sufficiente per colpire dal mare (a distanza di sicurezza da aerosiluranti) obiettivi nella testa di ponte.

Il 14 settembre una potente squadra da battaglia lasciò Malta diretta a Salerno per dare supporto. I danni, enormi per i tedeschi, furono micidiali per la popolazione. Dopo due giorni, il 16 settembre, Kesselring si ritirava «per sottrarsi all’efficace bombardamento da parte delle navi da guerra” a cui non poteva opporsi ancora. Per gli anglo-americani la via di Napoli era ormai aperta. L’operazione si concluse il 1° ottobre, dopo le quattro giornate di Napoli, alle 09:30.

Di Francesco Mazzariello