Economia, nota mensile Istat: «progressivo miglioramento»
8 Settembre 2020Dopo il crollo di marzo e aprile l’economia mondiale ha iniziato a mostrare segnali di progressivo miglioramento. Il commercio internazionale di merci in volume, che nel secondo trimestre è diminuito del 12,5%, a giugno ha registrato un rimbalzo significativo e diffuso tra i paesi. Questo è quello che dice l’Istat nella sua “Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana“.
La caduta del Pil italiano del secondo trimestre è associata a estesi segnali di ripresa emersi, da maggio, per la produzione industriale e da giugno per i nuovi ordinativi della manifattura e per le esportazioni che hanno riportato forti incrementi sia verso i mercati Ue sia verso quelli extra-Ue, interessando tutte le principali categorie di beni.
A luglio, stime preliminari sui flussi commerciali con i paesi extra-Ue indicano la prosecuzione della fase di risalita delle vendite all’estero mentre ad agosto il clima di fiducia delle imprese ha confermato i segnali positivi la cui diffusione coinvolge quasi tutti i settori anche se con intensità diverse.
A luglio, si sono registrati i primi segnali di recupero anche per l’occupazione accompagnati da una intensificazione della ripresa delle ore lavorate pro capite.
Ad agosto, si è ampliata la tendenza alla flessione dei livelli dei prezzi al consumo, ancora condizionati dalla caduta tendenziale delle quotazioni dei prodotti energetici.
Nel secondo trimestre, il prodotto interno lordo (Pil) ha registrato un calo senza precedenti (-12,8% rispetto al primo trimestre) condizionato negativamente sia dalla domanda interna (-9,5 punti percentuali) sia da quella estera netta (-2,4 punti percentuali), a sintesi di una riduzione congiunturale delle esportazioni più marcata di quella delle importazioni (rispettivamente -26,4% e -20,5%).
La caduta della domanda interna è stata determinata dalla marcata riduzione dei consumi (-8,7% la variazione congiunturale in T2), condizionati dalla contrazione di acquisti di beni durevoli (-21,4%) e servizi (-15,8%), e degli investimenti (-14,9%), con significative riduzioni diffuse tra le tipologie a eccezione di quelli in proprietà intellettuale (-0,9%).
Tra aprile e giugno, il valore aggiunto è caduto in tutti i settori economici: -22% nelle costruzioni, -19,8% nell’industria in senso stretto e -11,0% nei servizi. Tuttavia, la media trimestrale ha sintetizzato andamenti mensili eterogenei legati alla tempistica di applicazione delle misure di lockdown: alla marcata contrazione di aprile è seguita una ripresa a maggio e giugno quando la produzione industriale, gli ordinativi della manifattura e le vendite al dettaglio hanno mostrato segnali decisamente positivi.
A giugno, anche il commercio estero ha confermato i segnali di vivacità mostrati il mese precedente: le vendite all’estero sono aumentate del 14,4% su base congiunturale (+35,2% a maggio), riportando forti incrementi sia verso i mercati Ue (+13,3%) sia verso quelli extra-Ue (+15,6%) e interessando tutte le principali categorie di beni, in particolare quelli strumentali e intermedi (+23,6 e 10,2%). Anche le importazioni hanno mostrato un ulteriore miglioramento (+16,1% da +6,1% a maggio), a cui ha contribuito in particolare l’aumento degli acquisti provenienti dai paesi extra-Ue con una crescita diffusa tra le principali tipologie di beni.