Coronavirus, plasma iperimmune finanzieri donato al Cotugno

Coronavirus, plasma iperimmune finanzieri donato al Cotugno

24 Luglio 2020 0 Di Arianna Bruno

Il plasma iperimmune dei finanzieri campani guariti dall’infezione da Covid-19 sarà donato all’ospedale Cotugno di Napoli. È quanto previsto dal protocollo d’intesa siglato alla caserma Zanzur di Napoli fra il Comandante regionale della Campania della Guardia di Finanza, generale di divisione Virgilio Pomponi, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera dei Colli (Monaldi-Cotugno-Cto), Maurizio di Mauro.

L’iniziativa rientra nell’ambito della sperimentazione di efficaci protocolli terapeutici, con particolare riguardo a quelli afferenti la donazione di plasma da parte di pazienti convalescenti per il trattamento dell’infezione da Covid-19, e rientra nello studio nazionale ‘TSUNAMI’ (acronimo di ‘TranSfUsion of conValeScent plAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to SARS-CoV-2’), promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Aifa. Tra i centri ospedalieri coinvolti l’Ospedale Cotugno di Napoli, ricompreso nell’Azienda ospedaliera dei Colli, polo di riferimento d’eccellenza per le malattie infettive del Sud Italia. La donazione su base volontaria di plasma iperimmune avverrà previa esecuzione degli accertamenti di laboratorio obbligatori e di tutte le ulteriori indagini cliniche e/o strumentali, ritenute necessarie ad appurare l’idoneità dei donatori, che riceveranno direttamente il referto delle attività diagnostiche eseguite.

In questo ambito il Cotugno effettuerà, per i donatori, un follow up clinico e di laboratorio, con visite e controlli multidisciplinari per valutare l’impatto del virus, dopo la fase acuta, su organi ed apparati. Inoltre, il nosocomio organizzerà periodiche campagne di screening nei confronti di volontari appartenenti alla guardia di finanza per rilevare eventuali casi positivi all’infezione de quo ed asintomatici.

«Il protocollo – ha dichiarato Pomponi – si pone quale importante strumento teso a favorire lo studio di terapie all’infezione da Covid-19, oltre che a monitorare l’impatto della malattia sui pazienti guariti e a prevenire tempestivamente la trasmissione del virus da parte di asintomatici. Con questo accordo compiamo un altro passo in avanti non solo nell’individuazione di terapie nella cura dei pazienti affetti da SARS-CoV-2 ma, contestualmente, ci prefiggiamo di monitorare l’impatto della malattia sui pazienti guariti e di prevenire l’insorgere di eventuali focolai attraverso adeguate campagne di screening».