Il teatro riparte dalla vetta della Campania: la resilienza di Enzo D’Arco
19 Luglio 2020Toccare il cielo con l’arte del teatro. Farla tornare a vivere grazie alla Natura, grazie alla possibilità di schivare il pericolo Covid per merito degli spazi mozzafiato della vetta più alta della Campania. Tornare ad applaudire le meraviglie del Teatro e farlo avendo tutta una regione sotto i piedi. Enzo d’Arco, regista e attore di teatro di Sala Consilina si appresta a far volare – letteralmente – il suo pubblico. E il Cervati, con i suoi 1899 metri sul livello del mare diventa il palcoscenico, e soprattutto attore de “Il Gigante della Campania”. Giunto alla sua terza edizione il progetto nato da “La Cantina delle Arti”, il Cai Montano Antilia e il Rifugio Cervati punta a coniugare Bellezza naturale e l’arte per far conoscere meglio e con ancor maggior emozione l’una e l’altra. E farlo all’uscita dall’emergenza Covid è ancor di più una sfida per ricominciare a emozionarsi tra attori e sensazioni. Il sipario della natura si alzerà domani al mezzodì dopo una splendida passeggiata tra sentieri, verde e panorami super. Un’esperienza che quest’anno assume un significato ed un valore ancora più profondo, unitario e di rilancio. Enzo D’Arco – il primo protagonista della nostra rubrica sugli artisti che “resistono” alle problematiche nate dopo il Coronavirus per un mondo un po’ dimenticato – da diversi anni ha aperto a Sala Consilina una Cantina del teatro per portare avanti la nobile arte, tra esperienze che variano dal classico (D’Arco è un Pulcinella che cambia costume sul teatro), al teatro civile, alle nuove esperienze come quella di impersonare un brigante in un grotta – vera – adibita alla conservazione del cacio oppure arrampicarsi sulla vetta più alta della regione.
“Uno spettacolo teatrale in vetta – ha sottolineato Enzo D’Arco – è un evento culturale che offre un’esperienza completa in grado di integrare la bellezza dei paesaggi, la fruizione delle nostre montagne e la conoscenza delle eccellenze del Parco Nazionale. Come gli anni precedenti reciteremo senza sipario, senza luci di scena, senza microfoni: solo noi artisti, il pubblico e la natura. L’emozione è sempre forte e ci auguriamo ogni volta di essere all’altezza delle bellezze che ci circondano.” Il Monte Cervati rappresenta una cornice ideale per mettere in mostra il fascino senza tempo di questa terra di rara bellezza dell’Europa Mediterranea oltre ad essere il punto nevralgico di unione tra le aree interne e la fascia costiera, fondamentale per stilare una proposta di turismo integrato che sappia cogliere l’essenza del nostro amato Sud. E cosi le mani del nostro attore sfonderanno la quota dei 1.900 metri per riportare in arto il teatro, superare l’emergenza e regalare, nuovamente, emozioni vive. Da far mancare il fiato. E non solo per l’altitudine.