Festa della Repubblica: una riflessione
2 Giugno 2020Oggi la Repubblica Italiana compie il suo settantaquattresimo compleanno.
Ogni anno il due giugno siamo stati abituati a vedere manifestazioni, parate militari e fiamme tricolori nel cielo, eppure sarà capitato, qualche volta, di festeggiare questa data senza nemmeno renderci conto del valore che avesse.
La festa della Repubblica non è soltanto la commemorazione del referendum istituzionale del 1946 ma è la festa del suo intero popolo.
Non c’è momento migliore che quello di celebrare un popolo festeggiandolo in una giornata in cui si ricorda la nascita della Repubblica che lo contiene e di cui porta il nome. Questa giornata porta con sé il ricordo di tutti i cittadini italiani che hanno reso onore alla patria, a quei combattenti delle guerre passate, ma non solo. Il 2 giugno è la festa di tutti quei cittadini che ogni giorno si vedono uniti nelle proprie lotte personali, che condividono gli stessi luoghi, che affrontano con orgoglio e dignità ogni situazione di precarietà, che continuano a credere nella giustizia e nella tutela dei diritti dell’uomo e che partecipano attivamente al miglioramento di un intero Stato.
Quest’anno in particolare, il 2 giugno, lo vivremo magari con uno spirito di appartenenza ancor più acuito: siamo tutti uniti in una battaglia invisibile che ci ha costretti per intere settimane nei nostri appartamenti e ci ha reso tutti più vicini, nonostante le distanze fisiche.
Sarà certamente una festa della Repubblica diversa ed inconsueta perché la vivremo con una consapevolezza maggiore, quella che ci serviva per ricordarci che essere un popolo unito non dipende solo dalla cittadinanza che abbiamo, ma dal coraggio che dimostriamo nell’avanzare sempre insieme nel rispetto di chi ci sta accanto.
di Maria Carmela Mandolfino