Intervista allo scrittore Marco Marsullo

Intervista allo scrittore Marco Marsullo

30 Maggio 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

«La creatività ha bisogno di ossigeno». Parola dello scrittore Marco Marsullo, intervistato in esclusiva da CreaSud.

L’autore napoletano racconta il suo rapporto con l’isolamento forzato («che non ti obbliga a scrivere» dice), dedicando un pensiero ai giovani, chiamati a rialzarsi «con energia e coraggio».

Quanto e come ha inciso sulla tua creatività questo lungo periodo di isolamento?

È stato deleterio, purtroppo. La fantasia ha bisogno di ossigeno e se l’ossigeno le viene legato, tende a rattrappirsi. Contrariamente a quello che si può pensare, stare chiusi in casa non ti obbliga a scrivere.

Abbiamo spesso sentito dire che “niente sarà come prima”. C’è però anche chi, come Guccini, pensa che non cambierà nulla perché l’uomo tende a dimenticare. Come ipotizzi che finirà?

Non saprei proprio. Perché il mondo è talmente vasto che ipotizzare un cambio radicale, e globale, mi pare azzardato. Non penso, in tutta onestà, che questa cosa ci cambierà in meglio, tutti. Lo avevo ipotizzato in un primo momento. Poi credo che ognuno tirerà fuori il meglio o il peggio di sé, come accade sempre.

La quarantena ti ha dato delle certezze riguardo te stesso e ti fatto crescere ulteriormente o ti ha messo di fronte ad ancor più incertezze?

Mi ha fatto crescere in molte cose pratiche, quotidiane, e mi ha insegnato a stare ancora più solo, che non è mai un male.

Credi che i giovani riusciranno a ripagare il debito oneroso che hanno sulle spalle?

Penso che questo momento abbia leso tantissimo i giovani, specie quelli che erano alla ricerca di lavoro o ne avevano uno che la pandemia ha danneggiato, o peggio, cancellato. Molti, per rialzarsi, avranno bisogno di tempo, altri dovranno inventarsi qualcosa di nuovo. Non sarà facile, ci vorrà molta energia e coraggio.

In “I miei genitori non hanno figli” evidenzi come tutti pensino che fare il genitore sia il lavoro più difficile, ma di come tutti dimentichino quanto sia difficile essere un figlio. Pensa che questo periodo di contatto forzato e costante coi familiari possa essere stata un’occasione per sanare dei rapporti in crisi? O che magari possa averli ulteriormente acuiti?

Entrambe le cose. Una convivenza forzata se da un lato può essere utile per recuperare del tempo perduto, dall’altro può essere il veleno peggiore per amplificare una crisi familiare. Ma alla fine le famiglie sono così, si generano e si distruggono di continuo. È la vita.

 

Marco Marsullo è nato a Napoli nel 1985. Ha esordito per Einaudi Stile Libero nel 2013 con Atletico Minaccia Football Club . Nel 2014, sempre per Einaudi Stile Libero, è uscito L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache, nel 2015, I miei genitori non hanno figli, nel 2018, Due come loro e, nel 2019, L’anno in cui imparai a leggere. Insegna scrittura creativa in una scuola elementare della sua città.