Quarantasei anni fa la strage di piazza della Loggia
28 Maggio 2020In queste settimane le ricorrenze che ricordiamo sono decisamente infelici. Di fatti, oggi cadono i quarantasei anni dall’attentato a piazza della Loggia.
Era il 28 maggio 1974. A Brescia, precisamente in piazza della Loggia, alle 10:12, in un innocuo cestino dei rifiuti, esplose una bomba tra la folla presente a una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista. A pagare a caro prezzo la volontà di manifestare furono otto vite, oltre che più di 100 feriti. L’attentato avvenne per opera di Ordine Nuovo, gruppo di estrema destra che mirava a destabilizzare lo Stato in cerca di una richiesta dell’opinione pubblica di svolta in senso autoritario. L’episodio avvenne durante il periodo della cosiddetta “strategia della tensione”, iniziata il 12 dicembre 1969 con la strage di piazza Fontana, dove l’esplosione di una bomba causò 17 morti e 100 feriti. Si passa poi per tre avvenimenti: nel 1971 il ministro degli Interni rivela che è stato sventato un colpo di stato alla Camera, organizzato da Junio Valerio Borghese, ex comandante della “Decima MAS”; il 14 marzo 1972, il corpo di Giangiacomo Feltrinelli viene ritrovato ai piedi di un traliccio dell’alta tensione a Segrate (MI), dilaniato da una carica di tritolo (si ritiene che stesse preparando un attentato); il 17 maggio, infine, viene assassinato il commissario di polizia Luigi Calabresi.
Dopo tre processi e quarantatré anni, è stata fatta chiarezza sui precisi responsabili della strage di piazza della Loggia. Ultima tappa il 20 giugno 2017, quando la Corte di Cassazione ha confermato quanto stabilito nel 2015 dalla Corte d’Appello: ergastolo a Carlo Maria Maggi e a Maurizio Tramonte.
«La ricorrenza della strage di piazza della Loggia, compiuta da terroristi neofascisti, viene celebrata quest’anno dalla città di Brescia, incamminata sulla strada della ripresa civile, economica, sociale dopo che l’emergenza sanitaria causata dal Covid 19 ha assunto tra la sua gente le dimensioni di una immane tragedia. Brescia ha risposto, ora come 46 anni fa, con coraggio, con dignità, con la solidarietà di cui la sua comunità è capace. L’unità con la quale i bresciani reagirono all’attentato terroristico del 1974 fu decisiva per spezzare la catena eversiva che, attraverso una scia di sangue e di morti innocenti lunga diversi anni, intendeva minare le fondamenta popolari della democrazia e colpire i principi costituzionali”. Ha così commentato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha poi continuato affermando che “l’impegno e la solidità democratica di Brescia sono divenuti una testimonianza per l’intero Paese, e il presidio della memoria, coltivato dai familiari delle vittime, dalle istituzioni locali, dalle formazioni sociali costituisce tuttora un valore quanto mai prezioso e un bene comune, a disposizione anzitutto delle generazioni più giovani».