«Anche Caino ha il Coronavirus»: l’inchiesta sulle carceri italiane
24 Maggio 2020L’inchiesta «Anche Caino ha il Coronavirus» è il frutto di circa due mesi di lavoro portato avanti dalle studenti di UniSì – Uniti a Sinistra della Facoltà di Giurisprudenza della Statale di Milano.
La volontà politica principale che ha mosso gli studi e le ricerche è stata quella di voler dar voce ad una fetta della nostra Umanità che, già relegata ai margini della società per lo stigma che la figura del detenuto ha da sempre portato con sé, in questa emergenza non ha evidentemente occupato il posto che avrebbe dovuto occupare nella narrazione mainstream degli organi di stampa ma anche delle più varie soggettività politiche organizzate.
L’inchiesta comincia con un viaggio nella situazione degli istituti di detenzione e nelle carceri già prima della diffusione del virus Sars-CoV2. A sostenere la tesi del sovraffollamento e delle condizioni precarie tra le celle delle nostre carceri ci sono numeri, dati, testimonianze ed interventi illustri di chi vive e lavora all’interno di queste strutture.
Si prosegue poi con il racconto dei primi giorni di lockdown e dell’organizzazione delle diverse rivolte e proteste scoppiate tra le mura delle carceri italiane. Considerata la difficoltà nel reperire testimonianze, visto che anche chi scrive è stato soggetto alle misure di distanziamento fisico, le maggiori attenzioni saranno riservate alle carceri milanesi. Cambiando regione si proverà a dare una spiegazione anche alle morti del Carcere di Modena, ai contagi di Torino, alla singolare “protesta solidale” del carcere femminile di Venezia e allo sciopero della fame della Casa Circondariale di Crotone.
Chi sono i protagonisti delle rivolte? Cosa chiedono? Cosa è davvero successo e come hanno reagito le amministrazioni? Ce lo racconteranno direttamente alcuni dei protagonisti di quelle complicate giornate.
La lettura finale che daremo vorrà essere una risposta che guardi oltre l’emergenza, perché invero nelle carceri anche la “normalità” ha caratteri emergenziali.
Tutti i contributi che troverete nelle pagine che seguono sono il frutto di un intenso dialogo tra le componenti della nostra società che si occupano di carcere: dal mondo dell’associazionismo alle istituzioni, dalle università alla psichiatria, dall’amministrazione penitenziaria ai Garanti dei detenuti, dal mondo della Politica a quello della cooperazione e del mutualismo.