Colombina, Concettamaria e Jessica: anime femminili di resistenza

Colombina, Concettamaria e Jessica: anime femminili di resistenza

23 Maggio 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Colombina, Concettamaria, Jessica. Anime femminili di resistenza, valchirie nel nome della resilienza. Nomi che trascinano altri nomi, donne che non vogliono arrendersi, dare un futuro a sé stesse e al Vallo di Diano.

Ai figli, a chi lavora con loro. Donne forti dall’animo gentile. Sono albergatrici, ristoratrici, bariste, sono paladine di un territorio, il Vallo di Diano, che anche in questo settore non vuole mollare. Nonostante la crisi, nonostante le difficoltà già prima del Covid. Con loro anche Enzo, re di un agriturismo (il “Macchiapiede”), nel cuore di Sala Consilina. Rappresentano il poker d’assi di una centinaia di imprenditori che si sono riuniti per far sentire la propria voce, per evidenziare problemi comuni, per fare rete, reale, nel mondo in difficoltà dell’alberghiero e della ristorazione. Nel Vallo di Diano – bisogna dire – prima del Coronavirus non c’è sempre stata una unione di settore, con corse individuali e concorrenza scoppiettante. Ma ora è differente, ora bisogna fare fronte comune. E così hanno fatto squadra in “Uniti per il Vallo e per il Cilento”.

Hanno pressato le istituzioni, hanno redatto documenti, inviato richieste. Non preghiere, non richieste di favori ma hanno lottato per diritti e futuro. Colombina è il faro del Magic ad Atena, figlia d’arte. Concettamaria è la trascinatrice del Paladino lounge bar di Sala Consilina. Jessica guida il Venus sempre ad Atena Lucana, combattente senza timori. Non è una unione semplice, ovviamente. Non lo è per la situazione d’emergenza, non lo è per un Vallo di Diano non certo terra ricco, ma per fortuna di passaggio, non lo è per quei pochi che vanno da soli, senza voler far squadra. Ma pur se complesso, il gioco di squadra sembra aver successo. “Hanno sentito la nostra voce”, dicono le tre (più Enzo e le centinaia di persone che rappresentano). “Abbiamo avuto come sponda l’assessore regionale Corrado Matera (unico membro nella giunta di De Luca del Vallo di Diano – ndr) che ha fatto recapitare al governatore le nostre richieste, e non solo. Le nostre richieste – sottolineano con soddisfazione – sono state accolte”. Una buona notizia ma che rappresenta una tavola da surf su un mare pieno di onde. Quasi in tempesta. Il mercato – soprattutto con l’annullamento delle varie cerimonie – è complesso e le spese restano alte anche coi fondi perduti. Il tutto in un territorio che non certo vive di un turismo a lunga permanenza. Cinque comuni del Vallo di Diano hanno fatto parte della zona rossa, oltre 150 contagiati e confini controllati dai militari. E questo non ha fatto che aggravare ancor di più la situazione.

“I mancati eventi – ci spiega Jessica Marino – peseranno molto nel futuro. Nella mia attività c’è la Spa e anche qui cambierà molto, coi protocolli di distanziamento sociale. Ostacoli su ostacoli ma non vogliamo certo mollare”, lo dice a denti stretti. Con coraggio. Il coraggio di centinaia di albergatori, ristoratori, baristi, pasticcieri del Vallo di Diano, un coraggio ben rappresentato dalle tre valchirie dall’animo gentile.

di Pasquale Sorrentino