L’immagine sociale della violenza: gli stereotipi del pensiero collettivo

L’immagine sociale della violenza: gli stereotipi del pensiero collettivo

7 Maggio 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

La violenza contro le donne è un fenomeno complesso che si riflette negli stereotipi relativi ai ruoli delle donne e degli uomini, e in atteggiamenti lascivi nei confronti dei comportamenti violenti e pregiudizi relativi alle cause degli abusi.

A interessarsi del fenomeno ci ha pensato l’Istat che in occasione dello scorso 25 novembre (Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne) ha pubblicato dei dati relativi proprio all’immagine sociale della violenza mettendo in evidenza gli stereotipi ancora presenti nel pensiero collettivo. Ecco infatti gli stereotipi più comuni: «Gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche» (31,5%), «è l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia» (27,9%), «spetta all’uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia» (8,8%).

L’indagine ci dice ancora che nel sud Italia gli stereotipi sono più frequenti (67,8%), in particolare in Campania (71,6%).

GLI STEREOTIPI POSSONO DAVVERO INFLUENZARE LE AZIONI DELLE PERSONE?

Questi modelli, simili ad un copione teatrale, vengono acquisiti e interiorizzati, fin da bambini, limitando di fatto la libertà di ciascuno di essere ciò che si vuole e cioè di assumere caratteri, modi di fare, gusti e comportamenti che non facciano parte del copione.

Non sono solo gli uomini a tramandare gli stereotipi, anche la donna, assimila «i codici dell’identità maschile» e si adegua inconsapevolmente ad essi.

Oltre alla famiglia e alla società in generale, hanno una certa influenza sulla interiorizzazione degli stereotipi vari prodotti destinati all’infanzia, in primis i giocattoli, le fiabe, le pubblicità e la televisione che, ancora troppo spesso, promuove l’immagine di una donna oggetto dell’uomo o fortemente legata ai ruoli tradizionali.

Per ciò che concerne i pregiudizi altamente diffuso è il pregiudizio che addebita alla donna la responsabilità della violenza sessuale subita.

Addirittura il 39,3% della popolazione ritiene che una donna sia in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo volesse. Anche la percentuale di chi pensa che le donne possano provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire è elevata (23,9%). Il 15,1%, inoltre, è dell’opinione che una donna che subisce violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe sia almeno in parte responsabile. Dati allarmanti che ci mostrano una società che da un lato spinge le donne a inseguire le proprie aspettative ma dall’altro critica chi lo fa.

Conoscere gli stereotipi, i pregiudizi e quanto sono diffusi gli atteggiamenti violenti è fondamentale per comprendere le cause della violenza e programmare le politiche necessarie a contrastare il fenomeno, cosa che può partire con un cambiamento culturale che dia alla donna la possibilità di scegliere autonomamente il proprio futuro senza che questo gli sia imposto per motivi socio-culturali.

di Maria Marino e Patrizia Morretta