Svimez: donne e giovani del sud i più colpiti dalla pandemia

Svimez: donne e giovani del sud i più colpiti dalla pandemia

11 Giugno 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

La Svimez ha condotto per conto dell’ente bilaterale confederale Enbic uno studio, presentato oggi, sul tema “Il lavoro nella pandemia: impatti e prospettive per persone, settori e territori”. Dallo studio emerge che il calo dell’occupazione è piuttosto omogeneo tra Mezzogiorno (-2%) e Centro-Nord (-1,9%). Ma sono le donne e i giovani del Sud a subire l’impatto occupazionale maggiore nella crisi pandemica: -3% a fronte del -2,4% del Centro-Nord per le donne; -6,9% al Sud a fronte del -4,4% del Centro-Nord per i giovani under 35. Si tratta di dati che ancora non tengono conto dei disoccupati “virtuali” degli attuali cassaintegrati e dei lavoratori solo ufficialmente occupati per effetto del blocco dei licenziamenti.

Nel Mezzogiorno flettono in misura più accentuata i dipendenti (-2,3% a fronte del -1,3% degli indipendenti), mentre nel Centro-Nord sono gli autonomi a subire il calo più intenso (-3,6% a fronte del -1,5% dei dipendenti). I dipendenti a termine flettono dell’11,6% nel Mezzogiorno e del 13,3% nel Centro-Nord, mentre i permanenti aumentano dello 0,4% nel Mezzogiorno e dello 0,7% nel Centro-Nord. Gli effetti più marcati, si rileva nel Report Svimez, si registrano nel settore dei servizi, soprattutto nei comparti labour intensive dell’accoglienza, della ristorazione, del turismo, della cultura, del piccolo commercio, e dei trasporti, dove più frequente è il ricorso il lavoro a tempo parziale o stagionale. Le attività del terziario sono state anche quelle che hanno fatto maggior ricorso alla Cassa Integrazione: sul totale delle attività, il 16% operano nel commercio e riparazione di autoveicoli e beni personali, il 14,7% nell’ospitalità e nel turismo, l’11,9% nelle attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese.