Vaccinarsi come senso di responsabilità morale “oltre il diritto”

Vaccinarsi come senso di responsabilità morale “oltre il diritto”

13 Aprile 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

Il vaccino rappresenta l’unica speranza per uscire da questo tunnel e ritornare alla vita di ogni giorno, aprescindere dagli effetti collaterali che esso possa apportare nel corpo di ogni singolo individuo. Si è più volte ripetuto infatti, che i benefici superano di gran lunga gli effetti collaterali. Bisogna tener conto che solo il progresso nel mondo della ricerca può salvare vite umane, non esiste un’altra strada da percorrere. È opportuno cambiare la visione “dell’azione vaccinarsi“. Vaccinarsi significa non solo salvare sé stessi ma salvare chi ci circonda e salvaguardare la salute dei nostri cari, specialmente le persone più anziane. Bisogna far prevalere “il buon senso“ su questo argomento e non solo pensare all’ articolo 32 della costituzione come interpretazione letterale della norma bensì pensare come ad un’interpretazione più soggettiva dell’articolo, e con la prevalenza del buon senso. L’art. 32 recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Leggere questo articolo della Costituzione fa sentire non obbligati a vaccinarsi perché appunto tratta di un non obbligo di sottoporsi ad un trattamento sanitario a meno che non è imposto dalla legge, ma ogni essere vivente è chiamato al cosiddetto “senso di responsabilità“ che dovrebbe prevalere. Tutti sono quindi chiamati a preservare la propria salute e a non sottoporre quella degli altri ad elevati rischi, basta pensare che le persone più anziane potrebbero rimetterci la vita e in una percentuale inferiore anche i giovani. È di fondamentale importanza diffondere il messaggio che la vita di ogni singolo individuo e quella dei nostri cari e di tutta la collettività è più importante degli effetti collaterali che tendono a svanire nella stragrande maggioranza dei casi in un solo giorno, massimo tre . È raro che si hanno effetti collaterali gravi, non bisogna assolutamente impaurirsi di fronte ai pochi casi di individui che si sono vaccinati e che a causa di esse hanno avuto ripercussioni gravi sul loro stato di salute o che addirittura hanno perso la vita. Da indagini statistiche e da studi recenti emerge che gli individui che hanno avuto l’avversione al vaccino avevano una cartella clinica quasi sempre già compromessa. Ogni singolo vaccino prima di essere somministrato è preceduto da una dichiarazione di responsabilità da parte di chi si sottopone alla dose, il futuro vaccinato è quindi tenuto ad elencare le patologie contenute nel suo quadro clinico, sarà poi la commissione medica ad esprimere parere favorevole o sfavorevole alla somministrazione della dose. Siraccomanda quindi al futuro vaccinato di non avere paura be di far ripartire realmente l’Italia con un fiore, perché il vaccino è il fiore dell’umanità. La Ricerca e la scienza hanno lavorato interrottamente affinché potesse uscirne fuori una dose per sconfiggere il nemico invisibile che rovina la vita, la salute e l’economia del nostro paese. L’Italia deve ritornare il paese più bello al mondo e questo può avvenire solo se la paura viene sconfitta, solo così presto le nostre piazze saranno di nuovo piene per giocare e rilassarsi con gli amici.

Di Emanuela Di Rauso

Bibliografia:

1) ALTALEX COSTITUZIONE AGGIORNATA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’ ARTICOLO 32 DELLA COSTITUZIONE.

2) DATI ISTAT E ISS (Lettura della percentuale dei pazienti deceduti dopo la somministrazione del vaccino con la cartella clinica compromessa già).

3) Acute Allergic Reactions to mRNA COVID-19 Vaccines, Journal of the American Medical Association.