Un modello strategico per le imprese: Le 7 S di McKinsey

1 Aprile 2021 0 Di Alessandro Mazzaro

Per capire la capacità di un’impresa di attuare una strategia McKinsey, propone un’analisi basata su sette elementi detta analisi delle 7S. È uno strumento elaborato alla fine degli anni ’70 che nonostante gli anni trascorsi mantiene la sua validità. Si basa sul principio il quale afferma che la struttura organizzativa di un’impresa evolve in base alle evoluzioni le delle strategie adottate dall’impresa stessa. Le 7S di McKinsey oltre che basarsi sulle strategie e sulle strutture organizzative si basano su altri elementi. Il modello ha lo scopo di costruire e gestire una stretta correlazione fra strategia e struttura organizzativa e altri cinque elementi che sono: sistemi, stile, risorse umane, capacità e valori condivisi. Nello specifico si ha:

1) Strategia. Il modello McKinsey parte del presupposto che il successo di una strategia dipenda dalla capacità di individuare e sfruttare le opportunità dell’ambiente e dall’altra quella di mobilitare e gestire le risorse dell’altro. Il modello presuppone che le difficoltà di realizzare una strategia non riguardano la sua formulazione ma la gestione degli altri elementi.

2) Struttura. Per struttura organizzativa si intendono le relazioni tra le parti che la compongono e i meccanismi che la governano. I meccanismi principali sono p: accentramento o il decentramento dell’autorità e delle responsabilità, coordinamento e integrazioni.

3) Sistemi. Comprendono sia i processi che sviluppano le principali attività dell’impresa, sia i processi che sostengono queste attività.

4) Stile. Per stile dell’organizzazione si intende il modo di agire dei vertici, il loro comportamento nei confronti dei collaboratori e degli altri stakeholders. Nel modello McKinsey lo stile vincente è quello di un management che sa individuare le decisioni più importanti, e sa dare ad esse le giuste priorità.

5) Staff (risorse umane). Nel modello 7S le risorse umane sono un fattore di importanza strategica e la gestione di queste risorse è determinante per l’efficienza dell’organizzazione. Uno dei problemi che più condizionano il successo di lungo termine è fare sì che la gestione delle risorse umane abbia programmato le carriere in modo da essere in grado di sostituire chi lascia l’impresa e la privi delle sue capacità ed esperienze senza indebolire l’organizzazione.

6) Skills (Capacità). I vantaggi competitivi di un’impresa sono spesso basati, più sulle capacità delle persone piuttosto che su risorse tecniche o finanziarie, più su risorse intangibili che su risorse tangibili. L’ambiente e la competizione cambiano continuamente e costringono a cercare nuove capacità. Il management deve sviluppare non solo le capacità necessarie per fronteggiare una certa situazione, ma deve guardare lontano e costruire le basi per le capacità che occorreranno in futuro.

7) Shared value (Valori condivisi). Ogni organizzazione ha un insieme di valori che guidano la sua cultura, le decisioni principali e i comportamenti dei singoli. Sono valori diversi a seconda dei settori. Secondo il modello McKinsey i valori condivisi sono l’elemento più importante poiché influiscono sugli altri sei. È difficile però costruire nuovi valori o valori orientati nel tempo.

Il modello 7S ha sia dei punti di forza che dei punti di debolezza. I primi riguardano il fatto che il modello porta l’attenzione sull’interno dell’impresa. Il successo nella realizzazione di una strategia non dipende solamente dal rapporto tra strategia e strutture organizzative ma dalla capacità del management di gestire gli altri cinque elementi. Infine, propone di considerare le interelazioni tra i sette elementi e gestire sia le scelte di lungo termine che le attività correnti. Per quanto riguarda i secondi possiamo dire che il modello considera i collegamenti fra i sette elementi ma non le possibili opzioni di cambiamenti di queste relazioni. Inoltre,non è utile per fornire un suggerimento riguardante il cambiamento dei vari elementi. Per essere usato con questo scopo dovrebbe l’analisi dovrebbe essere effettuata più frequentemente.

Di Emanuela Di Rauso