Istat, centri antiviolenza: al Sud maggiore inesistenza di reti

Istat, centri antiviolenza: al Sud maggiore inesistenza di reti

29 Ottobre 2020 0 Di Alessandro Mazzaro

Dal 2018 l’Istat conduce le rilevazioni “sulle prestazioni e i servizi offerti” rispettivamente dai Centri antiviolenza e dalle case rifugio, in collaborazione con il Dipartimento per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio e le Regioni. Sono stati resi noti i risultati del report 2019.

Rispetto al 2017 risultano in aumento (+13,6%) le donne che si sono rivolte ai CAV: sono state 49.394 nel 2018, 17,2 ogni 10mila. Le donne che hanno avviato un percorso di uscita dalla violenza sono 30.056, delle quali il 63,5% lo ha iniziato nel 2018. Il 63% delle donne che hanno iniziato il percorso di allontanamento dalla violenza ha figli, minorenni nel 67,7% dei casi. Le donne straniere costituiscono il 28%. I Centri antiviolenza hanno una reperibilità elevata essendo aperti in media 5,2 giorni a settimana per circa 7 ore al giorno; il 68,5% ha una reperibilità nelle 24 ore, il 69,6% ha la segreteria telefonica attiva quando non è aperto, il 22,6% ha messo a disposizione delle utenti un numero verde, il 50,2% ha una linea telefonica dedicata agli operatori. Inoltre il 95,3% aderisce al numero 1522.

La crescita maggiore di CAV si riscontra in Molise (+67%, due in più), Lazio (+53%, otto in più), Lombardia (+33%, sedici in più), mentre una riduzione si osserva in Sicilia (-20%, tre Centri in meno) e in Campania (-10%, cinque in meno). I CAV che hanno partecipato alla rilevazione sono 2577. L’erogazione dei servizi dipende molto dai modelli organizzativi del territorio nel quale il Centro opera. Le differenze territoriali si riscontrano soprattutto nei servizi meno diffusi come per esempio il il supporto alloggiativo, erogato dal 79,7% dei CAV del Nord-ovest contro il 46,4% di quelli del Sud. Il servizio di supporto ai minori e di sostegno alla genitorialità sono servizi di punta per i CAV delle Isole (83,3% dei Centri forniscono questi servizi) mentre, di contro, solo il 37,7% e il 53,6% dei CAV del Sud offrono queste prestazioni. L’incidenza maggiore di Centri che hanno dichiarato la non esistenza di una rete antiviolenza è registrata nel Sud (29%) e al Nord-est (20%). Di contro, la copertura di una rete territoriale antiviolenza è garantita in tutti i Centri del Nord-ovest e nella quasi totalità di quelli attivi nel Centro Italia (97,8%).

Di Francesco Mazzariello