I Disturbi specifici dell’Apprendimento tra rientro a scuola e didattica a distanza

I Disturbi specifici dell’Apprendimento tra rientro a scuola e didattica a distanza

14 Settembre 2020 0 Di Arianna Bruno

Nei mesi passati la scuola ha potuto continuare la sua funzione educativa attraverso la didattica a distanza (DAD) di cui si sono potuti sperimentare pregi e difetti. Il nuovo anno è alle porte e l’idea che questo metodo potrebbe essere riutilizzato porta a chiedersi se lo strumento possa essere appropriato anche per quegli studenti che presentano disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono dei disturbi del neurosviluppo consistenti in difficoltà nel leggere, scrivere e calcolare. Sulla base dell’abilità compromessa si ha: la dislessia che è la difficoltà nel decodificare il testo durante la lettura; la disgrafia che è una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura; la disortografia che è una difficoltà inerente la componente ortografica e fonologica e la discalculia che è  la difficoltà nell’operare con i numeri.

Questi disturbi si iniziano a manifestare, in forma singola o in combinazione tra di loro, con l’inizio della scolarizzazione e non costituiscono una malattia in quanto non comportano né danno organico né una mancata realizzazione dell’abilità. Le abilità, infatti, siano esse di lettura, scrittura o calcolo, possono comunque essere raggiunte anche se necessitano di tempi più lunghi, maggiore attenzione e l’aiuto di strumenti compensativi e misure dispensative. Inoltre è importante ricordare che i bambini e i ragazzi con DSA hanno capacità cognitive nella norma.

I dati sulla diffusione dei DSA in Italia

In Italia gli unici dati certi relativi alla diffusione del fenomeno riguardano i giovani in età scolare e sono forniti dal MIUR sulla base delle certificazioni provenienti dalle scuole.  Nell’anno 2017/2018 gli studenti frequentati le scuole italiane di ogni ordine e grado sono stati pari al 3,2% del totale con maggiore prevalenza nelle Regioni del Nord-Ovest (4,8%) del Centro (3,9%)e del Nord-Est (3,6%). Percentuali nettamente inferiori nel sud (1,6%) ed in particolar modo in Campania (1%) che fanno pensare ad un elevato numero di casi sommersi. È fondamentale diagnosticare la situazione al più presto per aiutare gli allievi a rimanere al passo con i programmi ministeriali e per evitare che si attui un circolo vizioso in cui le difficoltà riscontrate, magari accompagnate alle pressioni di insegnanti e genitori, abbassino l’autostima del bambino e di conseguenza lo spinga a rifiutare la scuola.

Il ruolo della scuola e della Didattica a distanza

La scuola, secondo quando stabilito dalla legge 170/2010, ha il compito di attivare per gli studenti con DSA il Piano Didattico Personalizzato in cui definire gli interventi necessari per fargli raggiungere il successo formativo anche attraverso l’uso di strumenti compensativi (tablet, registratori, sintesi vocali, calcolatrici ecc.) che facilitano l’abilità compromessa e misure  dispensative (interrogazioni programmate, tempi differenziati per svolgere i compiti, dispensare dalla lettura ecc.).

La didattica a distanza per i ragazzi con DSA ha rappresentato un momento di “normalizzazione” in quanto il Pc, per loro strumento compensativo, è diventato indispensabile per tutti i loro compagni e secondo quanto riportato da ’’Associazione Italiana Dislessia” sembra aver funzionato bene nonostante alcune problematiche inerenti il ritmo delle lezioni, a volte tenute senza tener conto delle difficoltà di tutti i partecipanti, specialmente durante test di verifica, l’assenza di un feedbeck diretto e continuo e l’eccessivo carico cognitivo in quanto alcuni argomenti venivano fatti approfondire in autonomia.

La Didattica a distanza però, per gli alunni in difficoltà, acquisisce questo plusvalore: l’estrema flessibilità. I ragazzi possono essere raggiunti e valutati con modalità differenti e strumenti diversificati, offre, inoltre, la possibilità di registrare le lezioni e soffermarsi su passaggi focali in modo asincrono permettendo di consolidare e approfondire gli argomenti seguendo i tempi personali di ciascun alunno.

I dubbi su questa nuova modalità di intendere la didattica sono ancora forti, legati principalmente alla difficoltà di cogliere le piccole difficoltà che naturalmente verrebbero fuori in lavori individuali e di gruppo durante le lezioni sincrone, specialmente per chi ha bisogno di supporto maggiore, ma è possibile, per i genitori, consultare il sito web del Ministero, nella sezione “l’inclusione via web” per ricevere informazioni su come migliorare la propria efficacia nel supporto alla didattica, inoltre l’ Associazione Italiana Dislessia ha messo a disposizione un’esperta del settore per rispondere alle perplessità di ognuno attraverso il proprio sito web www.aiditalia.org oppure scrivendo all’indirizzo e-mail daddislessia@aiditalia.org.

 

di Maria Marino e Patrizia Morretta