Campania: l’impianto di Caivano brucerà 400mila tonnellate di ecoballe
21 Luglio 2020Tre milioni di tonnellate di ecoballe saranno trattate per la selezione di materiale da riciclo e la produzione di combustibile solido secondario. È quanto prevede il piano della Regione Campania per lo smaltimento di 4,5 milioni di tonnellate di ecoballe accumulate tra la fine degli anni ’90 e il 2000 durante le crisi rifiuti che la Campania ha attraversato.
La linea di Caivano trasformerà le ecoballe in combustibile solido: la costruzione dell’impianto è cominciata e sarà conclusa tra nove mesi.
«Il ministero dell’Ambiente – ha spiegato il vicepresidente della Regione con delega all’ambiente Fulvio Bonavitacola – all’epoca ci disse di interrare le ecoballe creando la più grande discarica d’Europa, due milioni di metri quadrati, oppure c’era l’ipotesi di un termovalorizzatore dedicato, su cui non abbiamo pregiudizi ma che ci avrebbe messo 24 anni tra progetti, gare, individuazione sito e costruzione prima delo smaltimento. Il nostro piano invece è già in azione con una delle tre filiere che trasporta fuori regione e ora Caivano smaltirà 400.000 tonnellate l’anno insieme ad altre 200.000 a Giugliano, arriviamo quindi quasi alla quota del termovalorizzatore di Acerra che smaltisce 700.000 tonnellate di secco l’anno».
Il processo è stato affidato con gara d’appalto ad A2a con un bando da 212 milioni di euro: l’azienda assicura che l’impianto non avrà alcuna emissione nociva ed effettuerà la lavorazione a freddo. «È un impianto – spiega Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a – che non ha eguali nel resto dell’Italia e nasce per risolvere questa eredità tremenda. Stiamo assemblando macchine prodotte da aziende tedesche e vendute in tutto il mondo, abbiamo messo a disposizione della Campania le migliori tecnologie possibili. Questo piano libererà in maniera più rapida possibile la Campania e ci metteremo il massimo impegno”.
«L’impianto di Caivano sarà meccanico – spiega Fulvio Roncari, presidente di A2a Ambiente – senza temperature elevate, e sarà dotato di due linee gemelle che funzionano su due turni da 16 ore al giorno per vagliatura, triturazione primaria e secondaria e separazione idraulica, questo permette di produrre combustibile solido per cementifici, centrali termica o termoutilizzatori. La produzione di questo combustibile solido lo facciamo da anni in altre zone d’Italia come in provincia di Cuneo dove da anni alimentiamo un cementificio con un flusso costante di rifiuti. Ora dobbiamo trovare un numero adeguato di impianti per usare quello campano».