La finanza moderna e gli strumenti derivati: come investire?

La finanza moderna e gli strumenti derivati: come investire?

14 Luglio 2020 0 Di Arianna Bruno

Il mondo della finanza moderna è fortemente condizionato dalla presenza dei derivati. Cosa sono i derivati? Come dice la parola stessa sono strumenti finanziari che fanno “derivare” il loro valore da quello di altre attività finanziarie (come: azioni, tassi di interesse, indici, materie prime ecc.) poste a sottostante. Quindi, per loro natura sono strumenti strettamente legati o all’economia reale o ad altri strumenti finanziari. Perché sono tanto diffusi? La loro diffusione è dovuta al fatto che ogni strumento derivato può essere utilizzato contemporaneamente per tre esigenze differenti: speculazione, copertura e arbitraggio. Nessuno strumento finanziario può contemporaneamente vantare questa triplice condizione. Il loro impiego è di vitale importanza per mantenere il proprio portafoglio di attività produttivo e protetto allo stesso tempo.

Per investire in maniera cosciente ed efficiente negli strumenti derivati dobbiamo sapere che:

1. i derivati sfruttano il cosiddetto “effetto leva” che consente, a fronte di un investimento ridotto, un guadagno più che proporzionale. Allo stesso tempo però possono anche determinare perdite più consistenti della cifra investita;

2. chi detiene azioni o obbligazioni, o ha strumenti costruiti con queste due attività, non può prescindere dall’avere in portafoglio prodotti derivati che garantiscano una protezione dalle oscillazioni negative degli strumenti stessi, durante tutta la durata dell’investimento.

3. I derivati hanno dei costi commissionali molto alti e prevedono un profilo del cliente molto aggressivo, quindi se avete voglia di investire in questi strumenti valutate bene di avere a disposizione sia denaro che cultura finanziaria.
Come in ogni ambito dello scibile umano, prima di cimentarsi in qualunque prova è bene avere un’importante base teorica ma anche è una buona pratica. I primi contratti a termine ufficiali sono comparsi nel 1851. L’attività sottostante al primo di questi derivati era il mais e vennero utilizzati dal Chicago Board of Trade. Il piano prevedeva che il venditore – l’agricoltore – e l’acquirente – una società – partecipassero ad un futuro scambio della merce ad un prezzo fisso. Da allora, il commercio di futures ha attratto sempre più acquirenti e venditori. In pratica, tutti i mercati a termine hanno come attività sottostante una merce, poiché sono stati formati da agricoltori, minatori o produttori di petrolio che vogliono ridurre il rischio di non sapere quale prezzo otterranno per il loro prodotto in futuro. Questo è il motivo della nascita di tutti gli strumenti finanziari derivati come i futures. Sebbene i derivati finanziari a termine fossero inizialmente destinati ad agricoltori, produttori di petrolio, minatori e compagnie petrolifere, i movimenti dei prezzi di questi prodotti hanno attirato molti speculatori. Alcuni di loro entrano ed escono dal mercato dei futures nello stesso giorno, nonostante il principio di base che questi contratti hanno una data di scadenza che solitamente viene fissata ai tre mesi. Nel mercato dei futures è importante considerare lo spread. Questo termine si riferisce alla variazione di prezzo tra due futures sullo stesso asset. Ad esempio, un trader può avere due posizioni futures aperte su un certo asset allo stesso tempo ma con date di scadenza diverse, nel tentativo di trarre profitto dalla differenza di prezzo. È importante notare che tutti i contratti a termine sono standardizzati. In sostanza, ciò significa che tutti i futures hanno le stesse specifiche, indipendentemente da chi li compra e li vende, sia in termini di quantità, qualità e regolamento. Ad esempio, qualsiasi trader che negozia futures petroliferi nella Borsa di New York sa che un contratto consisterà in 1.000 barili di petrolio WTI ad un certo livello di qualità. La maggior parte dei futures sono offerti con codici a cinque cifre. I primi due simboli identificano il prodotto, il terzo il mese e gli ultimi due l’anno. Ad esempio, i futures petroliferi possono essere offerti come CLX20, dove CL sta per greggio, X = novembre (ci sono alcuni codici per i mesi) e 20 rappresenta l’anno 2020. Gli strumenti più conosciuti sono le opzioni binarie e i CDF. Questi ultimi sono l’acronimo di contratti per differenza (contracts for difference) che permettono di impostare transazioni di acquisto, o di vendita, di altri, e svariati strumenti finanziari. Esempio può essere un CFD sulle divise (EUR/USD). Aprire posizioni di acquisto, o di vendita tramite i CFD offrono la possibilità di ottenere guadagni sulle divise senza acquisirle concretamente, in quanto stiamo parlando di strumenti finanziari derivati. Le opzioni binarie, come dice la parola stessa, sono pronostici (su due possibilità) riferibili all’andamento dei prezzi di assets sottostanti: azioni, materie prime, (come gli ETC su oro) divise etc. A differenza dei CFD, si realizza un guadagno se il pronostico, su cui abbiamo optato, si rivela esatto.

Esistono diverse versioni di opzioni binarie basate sul fattore temporale: pronostico a secondi, minuti, ore etc. con altre differenziazioni tecniche. Altre tipologie oggetto di investimento in derivati.

  • I futures sono strumenti finanziari, scambiati in Borsa, a termine, dove le controparti si accordano per la compravendita/scambio di assets perfezionati in data futura, a condizioni predefinite (prezzo)
  • Le opzioni (non binarie!) sono strumenti finanziari in cui una controparte vende all’altra un quantitativo di assets ad un prezzo predeterminato (strike). A scadenza l’opzione può essere esercitata (esercizio di diritto). Se il contratto è di acquisto, si parla di Call, per la vendita Put. Ogni opzione ha una data di scadenza specifica in cui il titolare deve esercitare la sua scelta finale. Il prezzo fissato dell’opzione è noto come prezzo di esercizio. Le opzioni vengono solitamente acquistate e vendute tramite broker online o altre entità finanziarie.
    In termini geografici possiamo dividere le opzioni in due tipi: europee e americane. Per quanto riguarda l’europa, l’opzione può essere esercitata solo alla scadenza; le opzioni americane invece possono essere esercitate in qualsiasi momento prima della data di scadenza. Quando si acquistano opzioni, l’unico rischio che l’acquirente si assume è il premio, ma le possibilità di profitto sono illimitate. Dobbiamo tenere presente che la vendita di opzioni comporta un rischio illimitato, per cui il venditore dovrà essere particolarmente attento a questo tipo di investimento. Con le opzioni si possono aprire quattro posizioni:
  • Posizione in lungo su un’opzione call: l’acquisto di un’opzione call significa che il prezzo di base deve aumentare affinché l’opzione possa guadagnare, ovvero dobbiamo acquistarla in un trend al rialzo.
  • Posizione in lungo in un’opzione put: l’acquisto di un’opzione put significa che il prezzo del sottostante deve aumentare affinché l’opzione sia redditizia. In questo modo, è possibile coprire un’esposizione sull’attività sottostante contro un calo del prezzo o una speculazione per ottenere un profitto in un mercato in calo.
  • Posizione in corto su un’opzione call: quando l’opzione call viene attivata dall’acquirente, il venditore è obbligato ad assumere una posizione in corto sul sottostante ricevendo un premio. Questo tipo di opzione viene venduto in previsione di una bassa volatilità o di un calo del mercato.
  • Posizione in corto su un’opzione put: quando l’opzione put viene attivata dall’acquirente, il venditore è obbligato ad assumere una posizione in lungo nel sottostante ricevendo un premio. Questo tipo di opzione viene venduta in previsione della stabilizzazione del mercato e di una possibile tendenza al rialzo.
    Il valore del premio può essere descritto come la somma di due componenti: Valore del premio = valore intrinseco + valore temporale Il valore intrinseco può essere interpretato come la quantità che si può ottenere se l’opzione è attivata. Il valore temporale è la differenza tra il premio e il valore intrinseco.
  • Swap. La traduzione corrisponde a baratto. Siamo in presenza di strumenti finanziari, negoziati con un contratto, dove le controparti si scambiano flussi finanziari periodici sulla base di assets predefiniti. Ad esempio, molto utilizzato è l’interest rate swap dove le controparti, indebitate (una a tasso fisso, l’altra a tasso variabile) scambiano periodicamente i flussi finanziari degli interessi maturati (differenziale su interessi fisso/variabile) su un capitale (nozionale) sulla base previsionale dell’andamento dei tassi nel mercato.
  • Covered Warrant : è uno strumento finanziario che incorpora un DIRITTO. Cioè il diritto di COMPRARE o di VENDERE un sottostante ad un prezzo determinato entro un limite di tempo. Ci sono di diversi tipi: stile ‘americano’ , ‘europeo’ , strike price.

di Emanuela di Rauso