La via del Gusto e del Dna per battere la crisi

La via del Gusto e del Dna per battere la crisi

5 Luglio 2020 0 Di Arianna Bruno

Rinascere. Ripartire. Lo si può fare in tanti modi. Ma ci sono alcuni elementi che probabilmente possono permettere una speranza in più e far guardare al futuro con ottimismo. Sono il Dna, le radici, la famiglia. E a Polla c’è un particolare settore dove questi elementi trovano massima espressione: il settore dei gelatai. La ripresa, complessa, nella fase post Covid, riguarda tutti gli esercizi commerciali, ovviamente, ma quelli che si occupano di ristorazione, di apertura al pubblico per il gusto, devono affrontare con ancora maggiore attenzione le problematiche delle restrizioni anti Coronavirus.

Così Costantino Ricciardi, “Bancarella” per ogni cittadino di Polla, ha dovuto confrontarsi con gli ostacoli della ripartenza come un po’ tutti. Ma c’è un Dna in suo aiuto: il Dna del gelataio, quello che scorreva nelle vene del padre Antonio (il “Bancarella” originale) che negli anni a cavallo tra il Cinquanta e il Sessanta, ha creato un luogo conosciuto in tutta la zona per il Gusto. Gusto scritto appositamente con la “G” maiuscola perché quei gelati, al sapore di frutta innanzitutto, erano la quintessenza dei sapori. Chiunque da bambino abbia avuto la fortuna – sì la fortuna – di assaggiarli se chiude gli occhi e torna indietro nel tempo (all’epoca delle schedine da uno 1X2) e risente quel Gusto invadere la bocca. Costantino ha così deciso di portare avanti quel Dna del Gusto anche dopo la prematura scomparsa del papà. La ripresa sarà complessa ma la Storia può e deve dare quella spinta in più.

Da un Dna all’altro. Dal papà che lascia l’eredità del Gusto alla mamma che si è lanciata in un’avventura da gelataia con la figlia. Sono Alessandra e Thanja. Anche loro due stanno cercando di affrontare la strada irta della ripresa con tutte le difficoltà del caso. Ma si affidano, come Antonio, al Gusto, ai sapori e all’unione unica di una mamma e di una figlia. Sono state tra le prime a riaprire, portare anche il caffè all’esterno appena De Luca aveva dato il consenso, affrontare con coraggio i problemi, dribblando le ansie.

Ecco due storie semplici, due storie di famiglia, di Dna e di Gusto che possono essere portate come esempio di centinaia di storie simili per sperare in una uscita definitiva dall’emergenza economica del post Covid.

di Pasquale Sorrentino